«Le misure sulle pensioni del governo Lega-M5S costeranno 140 miliardi»

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-17

Tito Boeri torna a criticare la Manovra del Popolo: quota 100 è fuorviante, le pensioni d’oro da tagliare sono di più, fino al 2046 ci sarà un forte incremento del deficit previdenziale che arriverà intorno ai 400 miliardi

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Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, in commissione Lavoro alla Camera nel corso di una audizione è tornato a criticare la Manovra del Popolo e le norme sulle pensioni. Boeri ha criticato il “condono contributivo” previsto in manovra, che ha “un doppio effetto: non soltanto sulla raccolta contributiva, ed è un effetto negativo nell’aspettativa che genera perché si pensa che prima o poi ci sara’ un condono, ma ha un effetto sulla spesa, sui servizi che noi dobbiamo prevedere”, anche sul versamento agevolato dei contributi”.

«Le misure sulle pensioni del governo Lega-M5S costeranno 140 miliardi»

Il presidente dell’INPS ha quindi spiegato che le misure sulle pensioni previste in manovra hanno un costo “il primo anno di 7 miliardi, che poi salgono a 11,5 miliardi nel 2020; quasi 17, un punto di pil, nel 2021. I primi dieci anni i costi di queste misure sono di circa 140 miliardi in più”. Boeri ha fatto anche una stima di lungo periodo: “Abbiamo fatto anche valutazioni sul debito implicito, una misura sintetica che guarda cosa succede nel corso del tempo, le nostre stime dicono che fino al 2046 ci sarà un forte incremento del deficit previdenziale che arriverà intorno ai 400 miliardi di deficit aggiuntivo con un impatto sul debito implicito intorno ai 117 miliardi”, conclude.

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La tabella sul taglio delle pensioni d’oro (La Repubblica, 14 ottobre 2018 su dati Progetica)

Per quanto riguarda il cosiddetto taglio delle pensioni d’oro, Boeri ha spiegato che si può arrivare a un risparmio di 300 milioni l’anno se si riduce la soglia per l’intervento sulle pensioni d’oro a 78.000 euro lordi dai 90.000 attuali. Un altro modo per aumentare i risparmi e arrivare a quanto annunciato dal Governo (un miliardo in tre anni) è il blocco della perequazione per le prestazioni superiori a sei volte il minimo (3.000 euro al mese) su modello dell’intervento del Governo Letta. Infine: chiamare la riforma delle pensioni “quota 100 è fuorviante, io lo chiamerei requisito 38+62 che poi diventa 101, 102”, e così via.

Leggi sull’argomento: Barbara Lezzi non sa cosa c’è scritto nel Decreto Genova sui condoni a Ischia

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