Il bluff della raccolta differenziata a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-04

Per l’Ama i rifiuti pronti per il riciclo sono arrivati al 46%. Ma gli scarti sono del 60%

article-post

Floriana Bulfon oggi su Repubblica mette in dubbio i dati di Roma sulla raccolta differenziata, che dipingono una Capitale arrivata al 46%. Secondo via Calderon de la Barca metà degli scarti capitolini sono ordinatamente divisi in umido, carta, vetro, plastica, indifferenziata, poi depositati nei relativi cassonetti o raccolti a domicilio ma comunque pronti per essere trattati e riciclati. Eppure lo spettacolo con cui convivono i cittadini è molto diverso e anche i più convinti ecologisti devono lottare per tenere fede all’obbligo della separazione dei sacchetti. E nasce il sospetto sulla fondatezza del dato.

L’Agenzia per il controllo dei servizi pubblici, che dipende sempre dal Campidoglio, individua una traccia inquietante: negli impianti romani dove viene trattato il multimateriale, ossia plastica e metalli, gli scarti hanno avuto un aumento pauroso. Nel sito di via Laurentina improvvisamente crescono così tanto quasi da raddoppiare arrivando al 42 per cento nel 2015. Cosa significa? Lo scrive la stessa agenzia: «Scarti in aumento, aumenta la raccolta differenziata ma meno accurata?».

Insomma quello che arriva dovrebbe essere praticamente pronto per il riciclaggio, invece quasi la metà non è utilizzabile perché non differenziata correttamente. Non va meglio nell’impianto di compostaggio di Maccarese, nel vicino comune di Fiumicino, dove finisce l’umido. Tra il 2010 e il 2012 i rifiuti classificati come differenziati ma in realtà “sporchi” passano dal 38,8 al 60,2 per cento, tanto che nonostante le quantità trattate aumentino, crolla la produzione di compost. È il segno che la raccolta è differenziata solo in apparenza.

raccolta differenziata roma
La raccolta differenziata nelle grandi città italiane (La Repubblica, 4 agosto 2019)

A un certo punto però gli scarti scompaiono. O meglio prendono altre strade, assieme a tutto il resto. Quello che se raccolto bene è un tesoro, pronto a fruttare profitti con la vendita di carta, plastica, vetro, a Roma lo mandano via. Decine e decine di tir che dalla Capitale corrono lungo l’Autostrada del Sole, trasformata nella superstrada della “munnezza”. Ben 163 mila tonnellate di frazione organica (il 95 per cento) finiscono in impianti privati del Nord-Est. Così come il 91 per cento delle 74mila tonnellate di multimateriale, trasferito per lo più in provincia di Latina.

Leggi anche: Il giallo dei video dell’omicidio di Mario Cerciello Rega

Potrebbe interessarti anche