Il nome del bimbo moroso a mensa sul sito del Comune di Roma

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-05-25

Il Comune di Roma ha pubblicato sull’albo pretorio, quindi anche sul sito internet, un atto di ingiunzione al pagamento di una famiglia che non ha pagato la mensa scolastica senza oscurare il nome del bimbo, un piccolo di nazionalità italiana, per un debito di 811 euro per il servizio mensa dello scorso anno scolastico 2017-2018. …

article-post

Il Comune di Roma ha pubblicato sull’albo pretorio, quindi anche sul sito internet, un atto di ingiunzione al pagamento di una famiglia che non ha pagato la mensa scolastica senza oscurare il nome del bimbo, un piccolo di nazionalità italiana, per un debito di 811 euro per il servizio mensa dello scorso anno scolastico 2017-2018. Essendo la donna irreperibile – la residenza annotata all’anagrafe è un indirizzo fittizio, via Modesta Valenti 81A l’ingiunzione fatta dal Municipio XI è stata pubblicata sull’Albo pretorio. Racconta il Messaggero:

L’atto, inoltre, contiene ulteriori riferimenti che permettono l’identificazione del piccolo, come il codice fiscale del genitore e il nome della scuola che frequenta. Sulla vicenda, l’Autorità garante della privacy aprirà un’istruttoria d’ufficio. La pubblicazione del nome e cognome del bambino, dicono dall’Authority, viola chiaramente le leggi sulla privacy, che per i minorenni sono particolarmente rigide, a maggior ragione quando i diretti interessati fanno parte di nuclei familiari in situazione di particolare disagio.

Infatti, la normativa vigente sottrae espressamente al regime di trasparenza amministrativa gli atti dai quali possa desumersi la condizione di particolare fragilità economico-sociale della persona. Sulla vicenda si è già attivato anche il Garante dell’infanzia della Regione Lazio, l’avvocato Jacopo Marzetti. «È un episodio grave – dice Marzetti – Mai, in nessun caso, il nome di un minorenne può essere pubblicato, perché sono soggetti che godono di tutte le speciali, e questo vale ancora di più se si tratta di situazioni di disagio».

Marzetti ha già informato il difensore civico e ha scritto al Campidoglio chiedendo di eliminare immediatamente il nome del bambino. Ma il problema non riguarda solo i minorenni. Anche il nome dei genitori, trattandosi di persone che verosimilmente si trovano in condizioni di difficoltà, non andrebbero diffusi, come sottolineano dall’Autorità per la tutela dei dati personali.

Leggi anche: Delocalizzazioni, la legge di Di Maio è un bluff

Potrebbe interessarti anche