I big M5S e il terrore di non essere rieletti

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-06-03

Emanuele Buzzi, che ieri ha fatto scatenare Beppe Grillo con il racconto del terrore di non essere rieletti da parte di alcuni big M5S che ha scatenato le proteste grilline sull’accordo sulla legge elettorale, oggi torna sull’argomento sul Corriere della Sera sottolineando come i pessimi rapporti tra Grillo e Fico siano soltanto la punta di un …

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Emanuele Buzzi, che ieri ha fatto scatenare Beppe Grillo con il racconto del terrore di non essere rieletti da parte di alcuni big M5S che ha scatenato le proteste grilline sull’accordo sulla legge elettorale, oggi torna sull’argomento sul Corriere della Sera sottolineando come i pessimi rapporti tra Grillo e Fico siano soltanto la punta di un iceberg di preoccupazione per la rielezione. Che parte dalla regola dei 40enni, la quale impone che gli esponenti over 40 siano candidati soltanto a Palazzo Madama. Da segnalare che Fico, trentasettenne all’epoca della prima elezione, ora rientrerebbe in quest’altra coorte anagrafica.

L’attenzione è focalizzata principalmente sul Senato, perché molti pentastellati che ora sono deputati dovrebbero traslocare — se rieletti — nell’altro ramo del Parlamento. A preoccupare è soprattutto la situazione in cinque Regioni: Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Campania. I motivi sono molto differenti e variano a seconda della zone anche a seconda del peso elettorale dei Cinque Stelle. In Sicilia, per esempio, si teme un boom elettorale anche nei collegi uninominali. Con al momento la possibilità di finire vincenti ed esclusi dall’Aula. E a rischio potrebbero finire volti noti tra i pentastellati come Mario Michele Giarrusso (secondo i rumors tra i più inquieti nelle ultime ore) o ex capogruppo come Nunzia Catalfo e Vincenzo Santangelo.

movimento 5 stelle roberto fico
Ovviamente sarebbe dolorosissimo se il parlamento dovesse non avvalersi più del contributo fondamentale di una mente come Santangelo, quello che qualche tempo fa denunciava il complotto del Nuovo Ordine Mondiale. Nell’articolo si parla dei rischi anche in altre regioni, tra l’altro nominando Carla Ruocco che però è campana.

A Roma e dintorni, invece, si preannuncia un listino (e dei collegi) troppo affastellati e con molti, troppi big (dalle deputate Carla Ruocco e Roberta Lombardi, agli ex esponenti del mini-direttorio romano, Paola Taverna a Stefano Vignaroli). In Campania tutta da studiare la distribuzione dei papabili senatori — compreso il leader ortodosso Fico — nei vari collegi. In Puglia e Lombardia, invece, a incidere è il peso elettorale del Movimento (più risicato che in altre zone, alle Regionali i consensi si sono fermati sotto il 20 per cento). E se nel tacco d’Italia a metterci la faccia nelle sfide più difficili saranno — con buona probabilità — Barbara Lezzi e Maurizio Buccarella, al Nord la partita sembra più complessa.

Insomma, il rischio è che una legge-schifezza tenga fuori dal parlamento tanti big. Vedi a volte l’eterogenesi dei fini.

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