Le telefonate di Berlusconi con l’ambasciatore russo Razov mentre faceva cadere il governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-29

Silvio Berlusconi avrebbe avuto contatti telefonici con l’ambasciatore russo Sergey Razov nelle ore febbrili precedenti la caduta del governo

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Mentre la Lega si affanna a smentire le voci di un contatto tra uno dei principali funzionari dell’ambasciata russa a Roma – Oleg Kostyukov – e Antonio Capuano, organizzatore del viaggio (mai fatto) di Salvini a Mosca, con la richiesta russa sulla possibile uscita dei ministri del Carroccio dal governo, Silvio Berlusconi ammette limpidamente di aver parlato con l’ambasciatore Sergey Razov nei momenti febbrili precedenti la caduta del governo. A ministri, big di partito e parlamentari ha confessato: “Ho parlato con l’ambasciatore russo in Italia Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky. Mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia”.

Le telefonate di Berlusconi con l’ambasciatore russo Razov mentre faceva cadere il governo

E ancora “Mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia”. Il leader di uno dei partiti che affossa il governo in linea con le sanzioni alla Russia che rilancia pubblicamente la propaganda del Cremlino che stravolge la realtà. Berlusconi ha faticato enormemente a conciliare la sua posizione atlantista con l’amicizia che lo lega da anni a Vladimir Putin: in seguito all’invasione dell’Ucraina si è chiuso in un lungo silenzio sull’argomento, poi le sue dichiarazioni da Napoli durante un evento di Forza Italia nel quale invitava l’Europa a fare “una proposta di pace cercando di far accogliere agli ucraini le domande di Putin” spiegando che “inviare armi significa essere cobelligeranti”. Secondo alcune indiscrezioni citate da Repubblica anche Matteo Salvini avrebbe ripreso a frequentare la sede dell’ambasciata russa nelle ultime settimane, circa tre o quattro volte a fine giugno e fine luglio. Lo staff di Salvini ha però replicato che “gli ultimi contatti del segretario con l’ambasciata risalgono a maggio”.

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