Un altro aiutone della BCE all’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-23

La Banca Centrale Europea annuncia che il piano di acquisto titoli in vigore dal 2012 sarà modificato per farci entrare anche i titoli valutati junk da parte delle agenzie di rating

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La Banca Centrale Europea annuncia che il piano di acquisto titoli in vigore dal 2012 sarà modificato per farci entrare anche i titoli valutati junk da parte delle agenzie di rating. E a beneficiarne, visto che il problema prima era solo greco, adesso potrebbe esserne l’Italia, che attualmente si trova un gradino sotto la soglia per Moody’s e due gradini per Standard & Poor’s.

Un altro aiutone della BCE all’Italia

Con l’emergenza COVID-19 e le catastrofiche previsioni sulla decrescita del PIL l’Italia rischiava di subire un declassamento immediato e finire fuori dalla partita degli acquisti. Adesso Francoforte, anticipando la decisione eventuale delle agenzie, fa scudo ai titoli italiani un giorno prima che arrivi l’annuncio di S&P che rischiava di penalizzarci. La decisione del Consiglio direttivo spazza via ogni preoccupazione: fino a settembre del 2021 la Bce acquisterà anche i titoli meno sicuri. a. La rosa degli asset comprende titoli di Stato, bond bancari e societari, cartolarizzazioni e prestiti a Pmi. Il livello degli haircut, lo sconto del prezzo inbase al merito di credito, sarà adeguato ai declassamenti. Anche emissioni future, se colpite da declassamento, potranno godere di questo allentamento. Spiega oggi Il Sole 24 Ore:

Questa decisione riduce il rischio che le banche, a corto di collaterale dopo il declassamento a rating sub-investment grade degli assets, chiedano meno liquidità alla Bce, e dunque prestino meno a famiglie e imprese a tassi bassissimi, riducendo così l’efficacia della politica monetaria che deve essere estremamente accomodante in tempi pandemici. Le ratintg action sono pro-cicliche e la banca centrale intende così evitare che abbiano impatto sulla politica monetaria. La Bce si è tuttavia lasciata ieri la porta aperta a misure aggiuntive, «se e quando necessario per mitigare ulteriormente gli impatti negativi dei declassamenti, sul funzionamento della politica monetaria».

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Non è escluso che il Consiglio direttivo ieri abbia iniziato a discutere di un’altra apertura verso i junk bond: l’acquisto di titoli di Stato e corporate bond con rating sub-investment grade nel programma pandemico Pepp. Una decisione in tal senso potrebbe essere presa nella prossima riunione del Consiglio direttivo che si terrà il 30 aprile. Nel lanciare il Pepp, infatti, la Bce ha già fatto uno strappo alla regola con un “waiver” concesso alla Grecia: la deroga per i titoli di debito negoziabili emessi dalla Repubblica ellenica, contenuta nell’articolo 3 delle norme attuative del Pepp emanate il 24 marzo. Al momento tuttavia la Bce ha ampi margini: basta solo un rating a livello di investimento di una delle quattro agenzie di rating riconosciute (S&P global ratings, Moody’s, Fitch, DBRS) per rendere un bond idoneo agli acquisti del QE e al collaterale.

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