Barbara Palombelli e l’assessora della Regione Lombardia che a febbraio si aspettava 100mila contagi

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-06-08

Barbara Palombelli, conduttrice di Stasera Italia, rilascia oggi un’intervista a Maria Berlinguer su La Stampa in cui dice qualcosa di molto curioso a proposito dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 e della Lombardia, chiamando in causa in particolare Melania Rizzoli, assessore al Lavoro della Regione guidata da Attilio Fontana. «Ci hanno preso in giro tutti a febbraio …

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Barbara Palombelli, conduttrice di Stasera Italia, rilascia oggi un’intervista a Maria Berlinguer su La Stampa in cui dice qualcosa di molto curioso a proposito dell’emergenza Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 e della Lombardia, chiamando in causa in particolare Melania Rizzoli, assessore al Lavoro della Regione guidata da Attilio Fontana.

«Ci hanno preso in giro tutti a febbraio quando ho cominciato a chiedere di stare a casa e indossare le mascherine. Era il 23, il 27 Sala e Zingaretti hanno organizzato gli aperitivi con lo slogan Milano non si ferma. E le stesse cose dicevano Salvini e Renzi. Un messaggio devastante per il Nord che infatti è partito in massa per la settimana bianca. Era il periodo in cui si postavano foto mangiando gli involtini primavera per dimostrare di essere amici dei cinesi, per carità non è che ce l’ho con i cinesi, ma diciamo che mi sono sembrate cose fuori luogo. Sono stata preveggente? No, ma sono una fifona e per fortuna ho capito la tragedia che stava capitando grazie a Melania Rizzoli che mi inviava gli algoritmi dove si vedevano i centomila contagiati in prospettiva e all’oncologo milanese Garbagnati che ci ha accompagnato per tutta la stagione. All’inizio tutti facevano ironia sul virus. Bisognerà ricostruire giornalisticamente quelle due settimane, per vendicare e risarcire tutte quelle persone che sono morte da sole. Noi la mascherina l’abbiamo cominciato a usare il 20 febbraio,lo rivendico».

barbara palombelli

C’era chi allora diceva che la mascherina non andava usata, anche nel governo e tra gli esperti. Persino l’Oms lo sosteneva.
«Per questo penso che sarà importante capire le responsabilità di ciascuno. Le Regioni dovranno fare un censimento per tutelare le persone a rischio. Vaccinandole. Soprattutto se ci sarà una seconda ondata. Non credo molto alla app immuni. Ho appena letto uno studio dell’Accademia dei Lincei sui tedeschi. Certo hanno tante terapie intensive ma lì la popolazione sopra i 65 anni è tutta doppiamente vaccinata per l’influenza e lo pneumococco».

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