I banchi monoposto per la scuola e i misteri del bando di Arcuri

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-08-26

Il commissario alla scuola Arcuri ha fatto sapere che sono stati firmati i contratti con le imprese vincitrici del bando emanato lo scorso luglio e che prevede la fornitura di due milioni di banchi monoposto e 350mila sedute innovative. Il bando iniziale è stato modificato più volte ampliando i criteri richiesti per partecipare e posticipando la data per le offerte e la consegna

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Il Sole 24 Ore oggi fa tre domande a Domenico Arcuri sui banchi monoposto “anti-covid” per le scuole italiane. Ovvero: chi ha vinto l’appalto? È cambiata la tipologia di fornitura prevista dalla gara? Saranno rispettati i tempi prorogati per la consegna?

I banchi monoposto per la scuola e i misteri del bando di Arcuri

Il commissario alla scuola Arcuri ha infatti fatto sapere che sono stati firmati i contratti con le imprese vincitrici del bando emanato lo scorso luglio e che prevede la fornitura di due milioni di banchi monoposto e 350mila sedute innovative. Il bando iniziale è stato modificato più volte ampliando i criteri richiesti per partecipare e posticipando la data per le offerte e la consegna. Ma qui, spiega oggi Giovanna Mancini sul quotidiano di Confindustria, i guai non sono finiti:

Nonostante queste modifiche, i dubbi sulla possibilità di realizzare simili quantitativi nei tempi previsti sono rimasti: per questo nelle settimane successive all’aggiudicazione, dal mondo delle imprese e da quello della scuola è stato chiesto più volte di poter conoscere i nomi dei vincitori. Dall’ufficio del Commissario spiegano però che, trattandosi di un bando europeo con procedura semplificata, la gara risponde ai criteri del Codice Appalti, che prevede entro cinque giorni la comunicazione dell’esito ai vindtori, ma solo entro 30 giorni la pubblicazione ufficiale, una volta terminate tutte le procedure necessarie. Occorrerà dunque pazientare ancora fino a inizio settembre per sapere chi dovrà fornire nuovi banchi e le nuove sedie nelle scuole italiane.

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Una di queste è l’Ati costituita da sette aziende associate ad Assufficio, guidate da Mobilferro, che hanno deciso di consorziarsi per unire le forze e rispondere al massimo delle possibilità al bando di gara, con 5oomila banchi monoposto e circa 125mila sedie, diretti principalmente in Sicilia, Calabria Puglia e Basilicata. Fanno parte di Assufficio anche altre due realtà che hanno ottenuto l’appalto, la Quadrifoglio, che ha partecipato singolarmente e che dovrebbe produrre il lotto minimo (2oomila banchi), e la mini-cordata di Estel con Omp, che forniranno qualche decina di migliaia di sedute innovative (i famosi “banchi con le rotelle”) in diverse regioni d’Italia. Delle altre non si sa nulla, se non che dovrebbero essere in tutto sette italiane e quattro europee, né si conoscono i quantitativi che ciascuno dovrà produrre e dove dovrà consegnare i materiali.

Secondo il quotidiano Assufficio, associazione di imprese aderente a Confindustria, solleva però dubbi sullo scostamento tra il bando e i contratti che potrebbero portare a futuri ricorsi.

I test sierologici per i professori

Intanto sono appena partiti nel Paese i test sierologici al personale della scuola, mettendo già in luce una serie di dati che alimentano timori. Solo in Umbria i 1.334 test sierologici per il Covid ai quali è stato sottoposto il personale scolastico hanno evidenziato che 20 persone sono entrate a contatto con il virus: sono momentaneamente in isolamento in attesa del risultato del tampone. Ci sono invece sei casi di positività tra i test Covid effettuati tra il personale scolastico nel Trevigiano, ora richiamato per effettuare il tampone. E a Bergamo sono già oltre seimila le persone prenotate per il sierologico in vista della riapertura dei plessi scolastici. “Potremmo avere rilevazioni positive alte, fino al 50% anche in altre aree”, avverte Maddalena Gissi della Cisl scuola. Per arginare difficoltà e preoccupazioni, gli Enti proseguono in ordine sparso con propri provvedimenti: a Roma il Comune ha stabilito che la misurazione della temperatura sarà per bimbi, genitori, prof e a tutti gli altri operatori direttamente nei nidi e nelle scuole dell’infanzia così come la Campania ha deciso di acquistare termoscanner da assegnare agli istituti scolastici. In Sardegna i collegi dei docenti per diversi istituti saranno ancora a distanza, su piattaforme telematiche. E in qualche scuola nella Capitale, nonostante l’arrivo dei banchi, sarà necessario ricorrere comunque alla didattica a distanza.

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