Banca Popolare di Bari, il governo in campo per il salvataggio con il FITD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-04

Entro fine anno il settore bancario, attraverso il Fitd, dovrà intervenire sulla Popolare di Bari per riportare quanto meno gli indici di patrimoniazzazione sopra i minimi, mentre sullo sfondo la strada è quella del salvataggio pubblico

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Il governo lavora al salvataggio della Banca Popolare di Bari con la partecipazione del Mediocredito Centrale, che potrebbe affiancare il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell’operazione, per la quale serve circa un miliardo. Scrive oggi la Gazzetta del Mezzogiorno che entro fine anno il settore bancario, attraverso il Fitd, dovrà intervenire sulla Popolare di Bari per riportare quanto meno gli indici di patrimoniazzazione sopra i minimi, mentre sullo sfondo la strada è quella del salvataggio pubblico.

Gli ispettori della Vigilanza hanno segnalato la necessità di un intervento che, dopo mesi infruttuosi, culminerà nell’ingresso dello Stato nel capitale tramite Mcc, banca del Mezzogiorno. Dopo l’intervento nelle prossime settimane del Fitd, forse tramite bond convertibile computabile ai fini patrimoniali, la banca dovrà varare la trasformazione in spa, più volte rimandata dalla precedente gestione per timore di perdere il controllo, mossa che si è rilevata fatale per l’istituto (assieme al caso Tercas). A quel punto, oramai nel 2020, l’assemblea dovrebbe varare un piano di ricapitalizzazione robusta – si ipotizza fino a un miliardo – con contestuale cessione delle sofferenze alla Amco (ex Sga) attraverso la quale entrerebbe Mcc.

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La Banca Popolare di Bari (Il Mattino, 2 dicembre 2019)

Resta l’incognita se la ex popolare a capitale pubblico sarà poi ceduta a un altro gruppo. Di sicuro non potrà diventare, visti i paletti di Bruxelles e della Bce, un istituto che agisce a tassi non di mercato e in una logica di incentivo allo sviluppo e comunque anche se in tempi medio lunghi, lo Stato dovrà promettere alla Ue l’uscita:

La riunione di domani del Fitd sarà solo informativa: «Al momento non ci sono gli elementi per decidere, non siamo ancora in questa fase», viene fatto notare da fonti vicine al fondo. Per intervenire il Fitd deve ricevere una richiesta di salvataggio dalla Popolare di Bari, basata su un piano di rilancio dettagliato, che indichi anche il fabbisogno di capitale. Il Fondo interverrebbe a fianco di Mcc, che dovrebbe avere il ruolo di partner industriale.

Ma Mcc, che al momento non ha le risorse per salvare la Bari, deve prima essere ricapitalizzata dallo Stato mentre non è ancora chiaro se la Popolare di Bari, in caso di fusione, potrà accedere alla norma del decreto Crescita che consente di trasformare le Dta (attività fiscali differite) in crediti d’imposta. Una variabile non di poco conto, che potrebbe valere fino a mezzo miliardo di euro, ma che la Ue, con cui il ministero sta dialogando, potrebbe bloccare considerandola aiuto di Stato.

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