Banca Popolare di Bari: 1,4 miliardi per il salvataggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-31

I dettagli del piano 2020-2024 elaborato dai commissari e presentato al Fondo prevede un drastico piano di derisking con la cessione di 1,9 miliardi di crediti deteriorati, una netta riduzione dell’attivo e del passivo della banca e un taglio degli sportelli con la conseguente uscita di circa 910 addetti

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Il conto per il salvataggio della Banca Popolare di Bari già aumenta rispetto alle promesse iniziali di 900 milioni e arriva a quota 1,4 miliardi. Il Fondo interbancario di tutela dei depositi ieri ha deliberato di impegnarsi fino a 700 milioni per sostenere l’istituto. Gli altri 700 milioni arriveranno dallo Stato, grazie al decreto che a metà dicembre ha stanziato fino a 900 milioni per la nascita della cosiddetta «banca del Sud» ma che, come prevedibile, finiranno per essere in gran parte assorbiti per il sostegno della popolare di Bari. Spiega La Stampa:

L’impegno del Fitd viene considerato idoneo «a perseguire gli obiettivi di risanamento e rilancio» della banca valutati sulla base delle linee guida del piano industriale predisposte dai commissari dell’istituto e delle analisi svolte dal Fondo con i propri advisor legali e finanziari, spiega una nota del Fondo interbancario. La decisione, precisa la nota, è stata presa all’unanimità dal consiglio.

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La Banca Popolare di Bari (Il Messaggero, 30 dicembre 2019)

Oggi intanto, scrive Radiocor, si riunirà il cda di Mcc per deliberare il suo impegno nel salvataggio della Popolare di Bari. L’impegno della banca controllata dal Tesoro tramite Invitalia, che dovrà siglare un accordo quadro con il Fondo, sarà di almeno 700 milioni, nell’ambito dell’operazione di ricapitalizzazione indicata dai commissari straordinari della Popolare di Bari, Blandini e Ajello. Intanto emergono anche i dettagli del piano 2020-2024 elaborato dai commissari e presentato al Fondo. Piano che prevede un drastico piano di derisking con la cessione di 1,9 miliardi di crediti deteriorati, una netta riduzione dell’attivo e del passivo della banca e un taglio degli sportelli con la conseguente uscita di circa 910 addetti – numero che potrebbe essere rivisto al ribasso-. Il ritorno all’equilibrio è previsto grazie alla leva delle commissioni, con un nuovo modello di business di banca per gli investimenti nel Mezzogiorno come previsto dal decreto del governo.

Il nodo sarà l’assemblea della Popolare che dovrà approvare la ricapitalizzazione. In caso di mancata approvazione da parte dei soci il Fondo perderà i 310 milioni che verserà già oggi, un’eventualità che ieri veniva definita «da non scartare». Il versamento è assimilabile al capitale, non torna più indietro ma evita alle banche italiane consorziate l’esborso della liquidazione, indicato da Banca d’Italia in 4,5 miliardi, ossia la massa di depositi protetti della banca.

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