L’avviso via sms per i cattivi pagatori

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-20

Al fine di favorire il corretto funzionamento del mercato finanziario e creditizio, i dati censiti potranno essere trattati senza il consenso degli interessati, sulla base del cosiddetto legittimo interesse delle società partecipanti ai Sic

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Maggiori tutele per i consumatori censiti nelle banche dati del credito, trasparenza sul funzionamento degli algoritmi che analizzano il rischio nei finanziamenti, apertura alle nuove tecnologie e ai servizi del Fintech. Queste sono alcune delle novità previste nel nuovo ‘Codice di condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti’ (i cosiddetti ‘Sic’), proposto dalle associazioni di categoria e approvato dal Garante per la privacy dopo un complesso lavoro di revisione del vecchio Codice deontologico, reso inattuale dalle modifiche introdotte dalla normativa europea (Gpdr) e nazionale in materia di privacy. Le novità per la privacy dei consumatori sono riepilogate da questa infografica di Italia Oggi, che fa sapere che anche con sms sarà possibile inviare il preavviso di azione di inserimento tra i «cattivi pagatori» nelle liste delle cosiddette «centrali rischi private».

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Cattivi pagatori, le novità sulla privacy (Italia Oggi, 20 settembre 2019)

Al fine di favorire il corretto funzionamento del mercato finanziario e creditizio, i dati censiti potranno essere trattati senza il consenso degli interessati, sulla base del cosiddetto legittimo interesse delle societa’ partecipanti ai Sic (Sistemi di informazioni creditizie), garantendo però i più ampi diritti previsti dal Regolamento europeo in materia di protezione dei dati. Potranno essere trattati solo dati necessari, pertinenti e non eccedenti le finalità di valutazione del rischio creditizio, fornendo informazioni complete e puntuali agli interessati. Ad esempio, chi richiede un mutuo, in caso di diniego, potrà conoscere se la decisione è stata assunta anche basandosi sul punteggio (scoring) di rischio attribuito all’utente da un algoritmo e, in tal caso, chiedere di conoscerne la logica di funzionamento.

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