Lo stop agli investimenti di Autostrade senza l’aiuto del governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-23

Le finanziarie di Stato hanno detto no agli investimenti trincerandosi dietro l’articolo 35 del Milleproroghe che mette a rischio la concessione autostradale e quindi non consente di avere certezze sul futuro della società

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Il consiglio di amministrazione di Atlantia ha deciso di invitare la controllata Autostrade per l’Italia a utilizzare i 900 milioni erogati solo per la manutenzione e la messa in sicurezza della rete e non per gli investimenti dopo il no di CDP e SACE ai prestiti per il gruppo in crisi di liquidità.

Lo stop agli investimenti di Autostrade senza l’aiuto del governo

Le finanziarie di Stato hanno detto no agli investimenti trincerandosi dietro l’articolo 35 del Milleproroghe che mette a rischio la concessione autostradale e quindi non consente di avere certezze sul futuro della società. Spiega il Messaggero:

Il paradosso è che è proprio la norma voluta dal governo ad avere causato il taglio del rating dei titoli di Aspi a livello “spazzatura”. Un giudizio che pesa come un macigno sul fronte dei finanziamenti e che è legato all’esito della trattativa con l’esecutivo sulla concessione. Ora, il fatto che nessun istituto privato conceda prestiti ad Aspi proprio a causa del rating negativo, aggiunto al crollo del traffico autostradale effetto del lockdown (la perdita di ricavi è valutata in 1 miliardo nel 2020) ha ridotto ai minimi termini la cassa mandando in angolo l’azienda che si è rivolta prima a Cdp (dove era stata già attivata una linea di credito da 1,3 miliardi, ora congelata) e poi alla Sace. E questo alla luce dei provvedimenti del governo per sostenere le imprese in crisi.

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Autostrade, le concessioni di Atlantia (Il Messaggero, 9 gennaio 2020)

Il Fatto Quotidiano però spiega che nel frattempo, però, il dossier resta bloccato.

Il ministro Paola De Micheli ha consegnato a Palazzo Chigi il rapporto finale sulle inadempienze di Aspi a partire dal Morandi. La revoca è presa in considerazione, ma il governo non ha la forza di imboccare quella strada. L’alternativa ventilata nel dossier è l’uscita di scena di Atlantia, cioè dei Benetton, da Autostrade, con la vendita dell’intera quota. Ma la famiglia di Ponzano la valuta a prezzo pieno, intorno ai 7 miliardi. E così lo stallo continua. Mentre il Tesoro si prepara a concedere la garanzia. Rivolta di 5 Stelle permettendo.

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