Autostrade, il piano da un miliardo per evitare la revoca

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-09

Un piano da un miliardo che eviterebbe la revoca della concessione in cambio di una maximulta e della riduzione delle tariffe autostradali

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Il Messaggero, che di solito è molto attento alle evoluzioni del dossier Autostrade in seno al governo, racconta oggi che Paola De Micheli, ministra delle Infrastrutture, e il premier Giuseppe Conte sono al lavoro su un piano da un miliardo che eviterebbe la revoca della concessione in cambio di una maximulta e della riduzione delle tariffe autostradali. Una soluzione che permetterebbe di evitare lo scontro giuridico sugli indennizzi e potrebbe anche dare qualcosa in pasto all’opinione pubblica:

Di certo la De Micheli si aspetta investimenti rilevanti e pedaggi calmierati per un periodo di tempo congruo e chiede che vengano messi in campo altri 700 milioni. Finora Aspi ha respinto questa impostazione, tracciando due linee Maginot: è scettica sull’offrire riduzioni in maniera strutturale e non vuole ridiscutere i termini della convenzione che prevedono, come noto, indennizzi colossali (23,5 miliardi) a proprio favore in caso di revoca per cattiva gestione. Di fatto ha però già congelato gli aumenti delle tariffe su tutta la rete, dando un segnale di disponibilità. Insomma, il governo chiede più fondi, circa un miliardo, per avviare una trattativa, ma nello stesso tempo non abbandona l’idea della revoca.

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Autostrade, le concessioni di Atlantia (Il Messaggero, 9 gennaio 2020)

Sul tavolo anche la maxi multa che, secondo stime,potrebbe toccare i 2 miliardi. In questo quadro molto fluido Conte proverà a prendere altro tempo, giocando fino in fondo tutte le carte. Ben sapendo che Aspi il 30 gennaio potrebbe chiudere definitivamente le porte, riconsegnando la concessione allo Stato proprio in virtù della norma del Milleproroghe che ha cambiato il quadro normativo. Norme che prevedono l’indennizzo totale dei ricavi previsti dall’azienda fino alla fine della concessione nel 2038. Possibile, al di là dei tatticismi, che anche questa deadline possa essere superata, ma solo se il negoziato decollerà realmente e se la norma del Milleproroghe verrà modificata. Altrimenti lo scontro sarà davvero totale. Senza esclusione di colpi.

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