Per chi aumentano le tasse con la Manovra del Popolo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-10-25

Pressione fiscale in aumento per banche e assicurazioni, che si rivarranno sull’utenza. Alle imprese tagliato il credito di imposta sugli investimenti…

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Gratis, notoriamente, vuol dire che paga qualcun altro. E vale la pena di fare qualche conto allo scopo di scoprire Per chi suona la campana delle tasse nella Manovra del Popolo. Nonostante l’arrivo della flat tax sulle partite Iva e degli sconti dell’Ires per le società che reinvestono gli utili in azienda, il Corriere della Sera oggi spiega che la pressione fiscale per le imprese nel 2019 potrebbe aumentare. Per finanziare i nuovi sgravi, che valgono circa 2 miliardi di euro nel 2019, verranno infatti cancellate altre due agevolazioni, l’ACE (Aiuto alla crescita economica) e l’Iri (Imposta sul reddito imprenditoriale) che insieme ne valgono oltre 4. E si profila una stangata fiscale da ben 4 miliardi su banche e assicurazioni.

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I saldi della manovra e gli aumenti delle tasse (Corriere della Sera, 25 ottobre 2018)

Quello che il cittadino di solito pensa quando scopre che a qualcun altro aumentano le tasse è il classico “Meglio a loro che a me”. Peccato che in questo caso i soggetti scelti per gli aumenti siano quelli che sono in grado di traslare gli aumenti di tasse in aumenti di tariffe, facendo così pagare a chi deve usare i servizi offerti l’incremento delle imposte. Il fenomeno, che si chiama traslazione dei tributi, sarà ben percepito nei mesi successivi all’entrata in vigore delle norme, anche se qualcuno – i soliti – dirà che sorveglierà i prezzi per impedire gli aumenti (cosa che non si può fare in realtà). E se questo fenomeno vale per banche e assicurazioni, per le imprese c’è la cancellazione dell’imposta sul reddito imprenditoriale:

La cancellazione dell’Iri consentirà al governo di risparmiare 1,8 miliardi di euro (tanto valevano gli sgravi garantiti dalla nuova imposta) all’anno. Tra la cancellazione dell’Iri e la flat tax il governo risparmia più di un miliardo di euro nel 2018, quando la pressione fiscale sulle imprese rischia di salire rispetto all’anno in corso.

Nel 2019 sia le piccole che le grandi imprese dovranno rinunciare anche a una parte del credito di imposta sugli investimenti in ricerca e sviluppo, che viene ridotto e rapportato ad un tetto di spesa inferiore.

Le imprese, quelle che dovrebbero assumere i percettori di reddito di cittadinanza, avete presente?

Leggi sull’argomento: Facciamo come il Mississippi: il reddito di cittadinanza con l’APP

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