Economia
Coronavirus: le denunce sull’aumento dei prezzi nei supermercati
neXtQuotidiano 27/03/2020
Arrivano segnalazioni da Nord a Sud riguardo manovre speculative su beni di prima necessità. Conad ritira la licenza a un punto vendita in provincia di Torino. La GdF di Taranto denuncia otto commercianti
Il consorzio Conad ha deciso di procedere alla risoluzione della licenza d’uso del marchio a favore del punto vendita di Favria (Torino), a seguito della mancata applicazione del piano promozionale e delle politiche commerciali definite dal consorzio. Lo ha reso noto l’azienda, specificando che procederà in tempi rapidi al cambio della gestione del punto di vendita. Nei giorni scorsi, in seguito a un blitz della Guardia di Finanza, il titolare è stato denunciato per manovre speculative sulle merci: quasi tutti i prodotti, considerati “in offerta”, avevano subito un notevole quanto immotivato incremento del prezzo, anche fino al 200% rispetto al costo previsto.
Coronavirus: l’aumento dei prezzi nei supermercati
Ma non c’è solo Torino. Il Presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo ha denunciato l’aumento dei prezzi anche nei supermercati campani, mentre l’associazione dei consumatori Codici di Trapani ha fatto sapere di stare indagando sullo stesso fenomeno in città: “Diversi cittadini in questi giorni ci hanno segnalato un aumento spropositato dei prezzi di beni di prima necessità spiega l’avvocato. Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione di consumatori Codici e presidente del’Osservatorio per la Legalità. L’aumento riguarderebbe per lo più prodotti di ortofrutta ma anche carne e pesce. Dopo aver accertato per il tramite di colleghi che tali pratiche sarebbero state segnalate e poste in essere da esercizi commerciali in altre città del territorio nazionale, stamane ho inoltrato una segnalazione all’Authority per la concorrenza e il mercato (AGCM) al fine di procedere con l’avvio di una istruttoria”. L’associazione nazionale dei macellai ha promesso di vigilare
La Guardia di Finanza di Taranto ha denunciato otto commercianti per manovre speculative sui prezzi e sequestrato circa 7000 mascherine vendute con un aumento dei prezzi che oscilla tra il 700% e il 1500%. E mentre la Federconsumatori continua a denunciare ingiustificati aumenti dei prezzi, la Gdo si dichiara pronta a contrastare il fenomeno con numerose iniziative messe in campo. “Molti prezzi, con atteggiamento spregiudicato e ingiustificabile, vengono ritoccati al rialzo”, attacca Federconsumatori a proposito di prodotti alimentari, per l’igiene e la cura della persona, e dei detergenti per la casa. “Un comportamento che sta dilagando in tutto il Paese. Chiediamo una attenta vigilanza al Mise, alle Forze dell’Ordine e all’Antitrust”, si appella l’associazione in difesa dei cittadini. Ma ecco che la Distribuzione moderna organizzata batte un colpo, a cominciare dalle grandi catene. La Coop, proprio oggi, ha comunicato di aver bloccato i prezzi di 18 mila prodotti presenti sugli scaffali per due mesi, fino al 31 maggio. Saranno coinvolti tutti i prodotti confezionati industriali sia a marchio Coop che di tutte le altre marche. Persino la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha dichiarato di aver ricevuto segnalazioni: “Mi arrivano molte segnalazioni di aumenti e rincari ingiustificati di prezzi al dettaglio di beni come generi alimentari di prima necessità, disinfettanti, mascherine. La vita di questi giorni ha visto tutti, cittadini ed istituzioni, uniti nel segno della fratellanza, della solidarietà e della collaborazione. Comportamenti come questi, di natura speculativa, in momenti così drammatici, sono intollerabili e inaccettabili perché vanno ad aggravare i troppi disagi, anche economici, dei cittadini già duramente provati dall’epidemia. Mi auguro che questi fenomeni non abbiano più a ripetersi”.
Foto copertina da Facebook