La paradossale supercazzola della deputata di Fratelli d’Italia su Ius Scholae e cannabis legale | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-06-30

Augusta Montaruli, dal suo scranno alla Camera, si è rivolta ai bambini sommando pere e mele

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In passato aveva dimostrato al pubblico televisivo di non sapere chi fosse Bud Spencer (non conoscendo la differenza tra il nome d’arte cinematografico e quello all’anagrafe di Carlo Perdesoli). Ma quella gaffe in diretta è stato solamente un antipasto, prima della ratatouille che la deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli è riuscita a cucinare nel pentolone della discussione in Aula (a Montecitorio) sulle due proposte di legge sullo Ius Scholae e la cannabis libera.

Augusta Montaruli e la supercazzola su Ius Soli e cannabis libera

Nel corso del suo intervento nell’Aula della Camera durante la discussione di ieri, Augusta Montaruli si è rivolta alla sinistra, ai bambini – che sicuramente (ma proprio al 100%) si erano collegati per seguire il suo discorso – e alle famiglie. Con queste parole.

“I bambini ci guardano. Francamente non capisco quale problema abbia la sinistra con i bambini. I bambini ci guardano, sì. E spero che qualcuno ci stia ascoltando perché io oggi mi voglio rivolgere soprattutto a loro, ai bambini stranieri che sono in Italia. Si parla non solo dello Ius Scholae, ma anche della cannabis libera. Io voglio proprio vedere se quei bambini che ci guardano e le loro famiglie sono tanto contenti di vedere che la proposta di legge che voi sbandierate a loro favore, portate avanti dalle stesse forze politiche che regalano la droga per le strade. Io non credo che questo parallelismo vi faccia tanto bene, amici della sinistra. E credo che proprio oggi apriranno gli occhi”.

Rassicuriamo, però, i genitori e anche i piccoli. La proposta di legge in discussione sulla cannabis libera non prevede che i rappresentanti delle forze politiche (i proponenti) scendano in strada per spacciare, anzi regalare, sostanze stupefacenti ai bambini, adolescenti e ragazzi. E non c’entra, ovviamente, nulla il riferimento allo Ius Scholae che rappresenta il diritto di cittadinanza per tutti quei ragazzi (nati in Italia da genitori stranieri, o nati all’estero ma con un ciclo scolastico completato in Italia) che, per la legge attuale, non possono essere riconosciuti come cittadini italiani.

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