Corrado Augias e quell’inadeguata di Virginia Raggi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-06

L’editoriale di Repubblica: che abbiamo fatto di male noi romani per meritarci la sindaca?

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Corrado Augias su Repubblica oggi si chiede perché deve pulire lui Roma con la ramazza, ovvero cita l’ultima geniale proposta di delibera uscita dal consiglio comunale del Campidoglio: il coinvolgimento di chi ha abitazioni o attività a fronte strada nello spazzamento del fronte stradale davanti alle loro attività commerciali o abitazioni.

Quale cinismo, quale miope e crudo cinismo, aver candidato a sindaco d’una città difficile, inselvatichita, come Roma una persona così chiaramente inadeguata alla carica. Calcolo basato sulla probabilità — in quel momento alta — che una giovane donna, d’aspetto fragile e piacente, avrebbe raccolto voti sufficienti per vincere. E i risultati? E l’amministrazione? E gli interventi straordinari di cui la capitale ha bisogno? Intanto vinciamo le elezioni, poi vedremo. Le elezioni furono vinte con quasi il 70 per cento dei consensi, ma quello che c’è da vedere è ogni giorno sotto gli occhi dei romani ormai da due anni e mezzo, mezza legislatura se n’è andata e niente è stato fatto, non un’iniziativa presa, innovazioni nemmeno parlarne, mentre il poco che c’era è andato in pezzi e ormai anche raccogliere le immondizie è un problema.

Ultima trovata: invitare gli abitanti a pulirsele da soli le strade — in gergo burocratico si chiama lo “spazzamento”, altri verbi non ce ne sono. Su un invito del genere, che equivale a un sos, bisogna fare chiarezza e chiedersi in primo luogo perché un tale problema non si presenta in nessun’altra capitale europea. Poi, se posso aprire su un cenno personale, io lo spazzamento del tratto di marciapiede davanti al portone lo faccio da tempo; quando guardo dalla finestra mi piace vedere pulito quel pezzetto di strada. Ora, però, la maggioranza consiliare chiede il rimedio a un’emergenza, come tale dunque andrebbe, per onestà, presentato.

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La TARI a Roma e nelle altre città (Il Messaggero, 21 marzo 2018)

A leggere le vivide descrizioni di Jérôme Carcopino si vede che la Roma classica non doveva essere molto diversa dall’attuale. Però sono passati più di 20 secoli, santo cielo, si potrebbe sperare se non in un incivilimento degli abitanti in qualche progresso nell’amministrazione. Non c’è stato né l’uno né l’altro. Ecco perché la scelta di una persona inadeguata alla carica di sindaco è stato un gesto cinico, anzi civilmente delittuoso. In queste condizioni forse nemmeno la peggiore Dc avrebbe osato farlo.

Leggi sull’argomento: La soluzione finale per l’igiene di Roma: «I cittadini puliscano le strade»

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