Economia

Asti-Cuneo: il filmato misteriosamente scomparso dalla pagina di Conte

neXtQuotidiano 21/03/2019

Lunedì Conte e Toninelli sono andati in gita a Cherasco per un sopralluogo sul tracciato dell’autostrada Asti-Cuneo. La parte curiosa della vicenda è che i due, hanno pubblicato sulla pagina del presidente del Consiglio una lunga diretta lunga svariati minuti che però è nel frattempo scomparsa. Il motivo?

Lunedì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli sono andati in gita a Cherasco per un sopralluogo sul tracciato dell’autostrada Asti-Cuneo, tuttora incompiuta a 29 anni dall’accordo firmato da ANAS e dalla concessionaria Satap per l’avvio dei lavori. Per concludere l’autostrada, di cui il primo tratto è stato inaugurato nel 2005, mancano ancora 9 chilometri.

Asti-Cuneo: il filmato misteriosamente scomparso dalla pagina di Conte

La parte curiosa della vicenda è che i due, Toninelli e Conte, hanno pubblicato sulla pagina del presidente del Consiglio una lunga diretta lunga svariati minuti che però è nel frattempo scomparsa. Il motivo? Potrebbe averlo indovinato l’onorevole del Partito Democratico Chiara Gribaudo che ne ha parlato sul suo sito:

“Non più con una proroga di quattro anni sulla Torino-Milano, ma con una modalità che avevamo…” avevamo? Ma la correzione è fluida, il lapsus quasi non si percepisce “che ci avete, ovviamente, suggerito come Ministero, differente“. Lo si sentiva distintamente nella diretta FB di Giuseppe Conte, ora sostituita da 30 secondi spot del premier sull’orlo del viadotto.

“Differente”: non più finanziata da una proroga di quattro anni della concessione sulla Torino-Milano, sottoscritta da Delrio di fronte a Margrethe Vestager, suprema guardiana della concorrenza europea. Bensì dall’aumento del valore di subentro sulla prossima gara per la stessa autostrada, nel 2026. Da pagare al concessionario uscente, se non vincerà lui, ma che così… potrebbe essere l’unico partecipante alla gara.

Cosa sta succedendo? La storia è questa: prima della chiusura della legislatura il ministro Graziano Delrio aveva concordato con il concessionario la conclusione dell’opera in cambio di una proroga per quattro anni della concessione al gruppo Gavio. Il ministro Toninelli però ha bloccato tutto perché non voleva che il concessionario avesse una proroga quadriennale. E, come sembra di capire dal video, a quel punto il gruppo Gavio ha proposto al ministro l’altra strada: ovvero, Gavio conclude per lavori 350 milioni con tracciato scoperto anziché 900 per realizzare il tratto in galleria; poi, se Gavio perde la gara della concessione, il subentrante deve restituire a Gavio i soldi dell’infrastruttura. Quindi, probabilmente, finirà che nessuno parteciperà alla gara perché l’investimento iniziale. Ma nel frattempo Toninelli e Conte avranno avuto la loro propaganda quotidiana.

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