Apple e le batterie dell’iPhone

di Mario Neri

Pubblicato il 2019-01-03

Tim Cook di Apple ha inviato ieri una lettera agli investitori in cui ha cercato di giustificare i numeri non eccezionali dell’azienda e le stime al ribasso per il primo trimestre 2019, spiegando che i risultati in calo dipendono dalla debolezza di economie emergenti come la Cina e alle tensioni commerciali fra Pechino e Washington. …

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Tim Cook di Apple ha inviato ieri una lettera agli investitori in cui ha cercato di giustificare i numeri non eccezionali dell’azienda e le stime al ribasso per il primo trimestre 2019, spiegando che i risultati in calo dipendono dalla debolezza di economie emergenti come la Cina e alle tensioni commerciali fra Pechino e Washington. Ma l’affermazione più interessante per il consumatore di prodotti Apple contenuta nella lettera di Cook è quella che riguarda le batterie degli iPhone. L’amministratore delegato dell’azienda che fu di Steve Jobs ha dovuto ammettere che le vendite dei nuovi modelli non sono entusiasmanti, e ha spiegato che questo dipende in parte anche da «quei clienti che hanno deciso di approfittare dei prezzi ribassati per cambiare la batteria del loro iPhone», dunque rinviando l’acquisto di un eventuale nuovo “melafonino”.

apple batteria iphone

L’affermazione è sconcertante non solo perché nel 2017 Apple fu “beccata” a rallentare le performance degli iPhone più vecchi senza comunicarlo in maniera chiara a chi li aveva completi e per farsi perdonare diede il via a una campagna di richiamo per sostituire le batterie dei telefoni, per un costo che all’epoca si stimava intorno ai 10 miliardi di dollari. Ma soprattutto perché per logica questo significa che un numero significativo di consumatori fino all’esplosione del battery gate ha evidentemente acquistato telefonini Apple perché Apple ha reso inutilizzabili i suoi prodotti coscientemente.

Tim Cook con Steve Jobs

Il necessario corollario di questo ragionamento è che il business di un’azienda regina del mercato in USA e nel mondo si regge in piedi anche grazie a mezzucci come il giochino delle batterie. E questo dovrebbe preoccupare gli investitori molto più del rallentamento della Cina.

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