APE Social: chi potrà andare in pensione a 63 anni

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-10-13

Tra i richiedenti, 46mila non otterranno l’anticipo della pensione riservato ad invalidi e disoccupati. Lo scontro tra ministero e INPS

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L’APE Social è un’indennità che può essere erogata ai lavoratori di almeno 63 anni, fino al raggiungimento della pensione. L’indennità è pari alla rata mensile di pensione calcolata al momento in cui si ottiene (se inferiore a 1500 euro) mentre se pari o superiore si ferma a 1500 euro. Per disoccupati e disabili servono almeno 30 anni di anzianità contributiva, per i lavoratori a rischio servono 36 anni. Ma, racconta oggi Repubblica, quasi tre quarti delle domande di Ape sociale presentate a luglio sono state respinte dall’Inps: oltre 46 mila su 66 mila. Il 70% circa.

I casi di domande rifiutate, messe ieri online, dall’Inca Cgil sono disarmanti. Periodi lavorativi trascorsi all’estero – in Germania, Francia, Svizzera – non riconosciuti, perché la misura è assistenziale. Certificazione di attività gravosa firmata dall’azienda ritenuta incoerente con i premi assicurativi versati (ma senza che l’Inail sia stato interpellato). Lettera di licenziamento non allegata per dimostrare la disoccupazione. Ape negata perché dopo la fine della Naspi, il lavoratore ha incassato 30 euro in voucher (e lo può fare senza perdere lo status di disoccupato). Su tutto l’opacità del no dell’Inps, rinchiuso in formule standard precotte: «requisiti mancanti», senza dire quali. Rendendo complicata pure la domanda di riesame

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APE Social: i numeri delle richieste per la pensione (La Repubblica, 13 ottobre 2017)

Ora il problema si riverbera sul governo. Uno scivolone di questa portata sull’Ape sociale, tre quarti delle domande rigettate con le elezioni politiche alle porte, non è ammissibile.

Leggi sull’argomento: I nuovi requisiti di età per le pensioni di vecchiaia

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