Confermata in appello la condanna ad Antonio Pontoriero per la morte di Soumaila Sacko

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-12

Confermata la condanna a 22 anni di carcere per Antonio Pontoriero: i giudici della Corte d’assise d’appello di Catanzaro sono convinti che il 2 giugno del 2018 sparò con l’intento di uccidere il bracciante sindacalista Soumaila Sacko

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Antonio Pontoriero ha ucciso volontariamente Soumaila Sacko, il sindacalista dell’Usb che il 2 giugno del 2018 si era introdotto insieme ad altre due persone in uno dei suoi terreni nella Piana di Gioia Tauro: ne sono convinti anche i giudici della Corte d’assise d’appello di Catanzaro, che ha confermato la condanna a 22 anni di carcere per il 48enne di San Calogero che sparò ben quattro colpi, uno di quali colpì Soumaila alla testa. Aveva sparato per uccidere, e ci era riuscito: questa la ricostruzione del processo in primo grado, confermata in appello. Per Pontoriero resta soltanto l’ultimo grado di giudizio in Cassazione.

Confermata in appello la condanna ad Antonio Pontoriero per la morte di Soumaila Sacko

Quel giorno di tre anni e mezzo fa fece fuoco con un fucile per il quale non aveva nessun permesso di detenzione. A denunciare la vicenda furono Drame Madiheri e Fofana Madoufoune, i due che erano con la vittima e hanno assistito alla scena, rischiando di essere colpiti come Soumaila. Drame ha corso oltre dieci chilometri per raggiungere la prima stazione dei carabinieri e raccontare l’accaduto agli inquirenti, mentre Fofana – anche lui ferito – era rimasto accanto all’amico agonizzante. Grazie ai dettagli forniti nella loro denuncia le indagini degli inquirenti furono particolarmente rapide e portarono presto Pontoriero davanti a un giudice: la presenza di polvere da sparo, i rilievi balistici e le intercettazioni gli sono costati una condanna, per ora confermata in appello. “Siamo contenti che la decisione di primo grado sia stata confermata”, ha dichiarato Peppe Marra di Usb. “I giudici hanno riconosciuto che quello di Soumaila è stato un omicidio volontario, cercato. Non ci restituisce il nostro compagno di lotte, ma almeno questo è un pezzo di verità che rende giustizia alla vittima di un omicidio intollerabile e ingiustificabile”.

 

(foto da: screenshot video Il Dubbio)

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