Antonio Maria Rinaldi contro la lobby dei parcheggi aeroportuali!

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-03

Il fondatore della rivista sovranista no-euro Scenari Economici è rimasto vittima del ticket per il parcheggio all’aeroporto di Fiumicino e denuncia le storture dell’affidamenti ai privati dei servizi essenziali come i park di fronte all’ingresso del terminal. La domanda sorge spontanea: perché Rinaldi non ha scelto una delle decine di soluzioni più economiche?

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Antonio Maria Rinaldi è arrabbiato: ha parcheggiato la sua vetturetta nel parcheggio di fronte al terminal dell’Aeroporto di Fiumicino per quasi trenta ore e all’uscita ha dovuto pagare la bella cifra di 64,90 euro. A conti fatti si tratta di poco più di due euro l’ora per avere la comodità della macchina a pochi minuti dall’ingresso dell’aeroporto. Ma per Rinaldi, economista e animatore del sito Scenari Economici, il vero problema è un altro: l’affidamento ai privati dei servizi fondamentali.

Vogliamo il parcheggio di cittadinanza!

In un tweet che farà la storia dell’economia (domestica) Antonio Maria Rinaldi ha finalmente il coraggio di dire quello che tutti sanno ma che per colpa delle potentissime lobby aeroportuali nessuno ha il coraggio di dire: «Che bello il privato! Parcheggiare all’aeroporto di Fiumicino dalle 9.16 del 1.12.18 alle 13.31 del 2.12.18 costa solo 64.90 euro!». La soluzione, sembra suggerire Rinaldi, è quello di abbandonare la strada del “privato” per tornare al pubblico.

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Deve essere lo Stato a garantire almeno ventimila parcheggi gratuiti (o a prezzo calmierato possibilmente in lire) nelle vicinanze dell’aeroporto. Solo lo Stato è onesto mentre gli imprenditori privati sono tutti ladri.

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C’è una seconda possibilità: Rinaldi è stato poco furbo. Innanzitutto perché prenotando online avrebbe pagato qualcosa in meno. Poi volendo ci sono anche parcheggi più economici dove avrebbe pagato la metà. Ma il problema è che sono a cinque minuti di navetta dal terminal. Economici sì ma non comodissimi. E ce ne sono ancora di meno costosi ma tocca allontanarsi dal Terminal. Oppure si può prendere un taxi (privato) o il Leonardo Express di Trenitalia.

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Il parcheggio scelto dall’allievo del ministro Paolo Savona invece si trova esattamente di fronte al Terminal ed è il parcheggio più comodo dell’aeroporto. La comodità – in un sistema regolato dal libero mercato – si paga. Se vuoi parcheggiare di fronte all’ingresso dell’Aeroporto, paghi. Se vuoi risparmiare parcheggi al parcheggio lunga sosta e prenoti online così rischi di spendere la bella cifra di 13 euro.

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Sarebbe davvero un problema se utilizzare il parcheggio scelto da Rinaldi fosse l’unica possibilità. Oppure se tutti i parcheggi – privati – applicassero lo stesso tariffario. In quel caso si potrebbe parlare di monopolio, cartello e tutte quelle cose brutte che non piacciono a nessuno. Ma non è colpa del privato se un professore, un economista, non sa leggere i cartelli e sceglie di andare a parcheggiare nel park più costoso. Il fatto è che Rinaldi è uno che un giorno sì e l’altro pure ci spiega che l’Unione Europea non funziona, che va cambiata, che bisogna uscire dall’euro e che lui ha le “ricette” per farlo. Ma non sa come scegliere un parcheggio.

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