L’aumento dell’odio anti-ebraico in Italia

di Dario Lapenta

Pubblicato il 2019-03-02

L’allarme dell’Osservatorio antisemitismo: “in Italia aumento dell’odio contro gli ebrei”

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Sono 197 gli episodi di antisemitismo registrati nel 2018, tra minacce, insulti e vandalizzazioni a sfondo razziale. Il 60% in più rispetto agli anni 2016 e al 2017, durante i quali ne sono stati registrati 130. L’Osservatorio antisemitismo, promosso dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea ha registrato che la maggior parte di questi episodi sono avvenuti attraverso il web, dove trovano facile diffusione teorie del complotto anti-ebraiche, soprattutto su social network come facebook e twitter. Gli episodi più gravi sono stati 11, fra questi la recente vandalizzazione delle pietre di inciampo a Roma. Molti degli episodi risultano legati a vicende che vedono al centro dell’attenzione gli ebrei e lo Stato di Israele, come la Giornata della Memoria o gli scontri a Gaza.

L’aumento dell’odio anti-ebraico in Italia 

Stando a quanto pubblicato nell’ultimo report annuale dell’Osservatorio, che è nato nel 2006 e opera una costante azione di monitoraggio del fenomeno antisemita, l’elevato numero di episodi di razzismo e discriminazione riflette il clima politico ed economico dell’Italia. L’Osservatorio ha analizzato come le idee del complotto diffuse in rete attraverso i social vengano articolate in chiave anti-ebraica. In particolare diverse teorie descrivono gli ebrei come occulti padroni del mondo che condizionerebbero l’Occidente e i suoi mezzi di informazione. Come manipolatori dell’opinione pubblica e reali artefici nascosti di attentati come quello dell’11 settembre, delle guerre in Africa e del terrorismo jiadista, di al Qaeda e dell’Isis. Secondo gran parte di queste teorie gli ebrei starebbero mettendo in atto un programma per il dominio del mondo. “Si tratta di modelli esplicativi che – scrive l’Osservatorio nel report – rifiutano le narrative riconosciute e le narrative ufficiali, che sono talvolta considerate ulteriori prove della cospirazione”. Molte di queste teorie, specifica l’Osservatorio, sono alimentate dal falso documentale dei Protocolli dei Savi di Sion. Le fantasie cospirazioniste non sono da sottovalutare, in quanto, come precisato nel report, il genocidio nazista degli ebrei in Europa fu alimentato proprio dall’idea del complotto ebraico. “Internet rimane il luogo privilegiato per la diffusione dei discorsi di odio (hate speech), dove l’antisemitismo è ormai pienamente legittimato”, si legge nel documento.

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L’Osservatorio si è soffermato anche sulla pubblicazione di libri di natura antisemita, commercializzati in gran parte da case editrici vicine all’estrema destra: “sono una ventina, sono dinamiche e prolifiche e vendono per lo più classici dell’ideologia nazista e saggi cospirativisti”. L’antisemitismo nella società civile riesce a penetrare attraverso la disumanizzazione degli ebrei che avviene sui social network, dove teorie cospiraziononiste utilizzate come strumento antiebraico riescono a diffondersi rapidamente e in modo incontrollato. Quello che viene definito nel report come l’ “antisemitismo 2.0”, è in grado d colpire le difese che le società democratiche hanno eretto contro il razzismo, rendendolo socialmente accettabile. “Il nostro lavoro è non soltanto quello di monitorare i principali quotidiani e i social, raccogliamo anche delle segnalazioni attraverso la nostra antenna, che comprende un numero verde e un’area del nostro sito web dove è possibile comunicare se si è a conoscenza di casi di discriminazione”, afferma Stefano Gatti, uno dei ricercatori dell’Osservatorio, contattato da Next. “Il nostro è un lavoro di ricerca, dove analizziamo i dati per realizzare analisi di stampo sociologico”. “Il fenomeno dell’antisemitismo – continua Gatti – è reso fruibile non soltanto con le teorie cospirazioniste, ma anche attraverso la musica di ispirazione neonazista, che viene utilizzata per fare breccia tra i più giovani”.

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