Anniversari nella storia: il 10 giugno e la cupola di Brunelleschi

di Vincenzo Vespri

Pubblicato il 2020-06-11

Il 10 Giugno è una data storica. Molte le ricorrenze. Alcune delle quali tragiche. Nel 1924 viene assassinato Giacomo Matteotti. Nel 1940 l’Italia entrò in guerra contro gli alleati. Una ricorrenza cruciale fu la battaglia di Pelecano nel 1329, primo scontro fra Bisanzio e l’impero Ottomano (perso da Bisanzio). Inizio di un lungo declino che …

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Il 10 Giugno è una data storica. Molte le ricorrenze. Alcune delle quali tragiche. Nel 1924 viene assassinato Giacomo Matteotti. Nel 1940 l’Italia entrò in guerra contro gli alleati. Una ricorrenza cruciale fu la battaglia di Pelecano nel 1329, primo scontro fra Bisanzio e l’impero Ottomano (perso da Bisanzio). Inizio di un lungo declino che porterà alla fine dell’Impero Romano d’Oriente nel 1453. Una ricorrenza fausta (per noi italiani) fu quella del 1934 con la prima vittoria della nazionale nel campionato mondiale di calcio. Ma per noi Fiorentini il 10 Giugno ricorda soprattutto il Cupolone del duomo. Infatti il 10 Giugno 1420 (esattamente 600 anni fa) Brunelleschi iniziò i lavori per la costruzione della cupola. Al momento della costruzione era la cupola più grande del mondo e rimane tuttora la più grande cupola in muratura mai costruita Essa è tutt’oggi considerata da alcuni la più importante opera architettonica mai edificata in Europa dall’epoca romana.

 

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I Romani avevano costruito la cupola del Pantheon, ma si era persa totalmente la tradizione. Brunelleschi dovette reinventarsi tutto. La cupola rispetta rigorose proporzioni matematiche. La cupola rispetta le proporzioni auree. La Cupola segue forme matematiche ben precise: il profilo angolare esterno è un sesto di quarto acuto, mentre quello interno è un sesto di quinto acuto. Ciascuna diagonale dell’ottagono esterno è stata suddivisa in quattro parti uguali. Ma l’aspetto più significativo da un punto di vista della Matematica è il profilo della Cupola che assume una forma che si avvicina molto a quella di una catenaria rovesciata, cosa ‘estrema importanza per la sua stabilità. Nel 600 Bernoulli avrebbe dimostrato che tale forma è effettivamente quella più adatta per sostenere una cupola che si regge col proprio peso. Ma come fece Brunelleschi ad intuirlo senza gli strumenti matematici necessari per una dimostrazione rigorosa? La sua idea fu nello stesso momento semplice e geniale. Teniamo una catena per i suoi due estremi. La forma che assume è detta per l’appunto “catenaria” e rappresenta una posizione di equilibrio (noi matematici diremmo di minimo equilibrio). L’intuizione di Brunelleschi fu che tale proprietà di minimo si conservava anche ribaltando all’insù (in altri termini rovesciando) questa curva geometrica. Come già detto questa proprietà fu dimostrata rigorosamente solo 200 anni dopo.

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Varie le curiosità legate alla Cupola. La più divertente riguarda una ricetta: il famoso peposo del Brunelleschi. E’ una famosa ricetta toscana a base di carne di vitello: la carne viene cotta nel vino per molte ore insieme ad aglio e pepe nero a chicchi e una volta pronta viene servita accompagnata da fette di pane tostato. Il merito di questa ricetta sembra andare agli addetti alle fornaci di Impruneta che erano soliti lasciare in una angolo della fornace un tegame di terracotta con dentro della carne immersa nel vino Chianti e aromatizzata con molto aglio pepe nero. Quando il Brunelleschi prese in mano il progetto per la costruzione del Duomo di Firenze si trovò in seria difficoltà nella gestione degli operai. Questi infatti in pausa pranzo erano soliti fermarsi nelle osterie per mangiare un boccone e questo significa perdere troppo tempo. Il Brunelleschi allora diede disposizione agli addetti alle fornaci di portare direttamente in cantiere degli orci contenenti il peposo e il vino che sarebbe stato portato sulle impalcature direttamente dagli argani utilizzati per il trasporto del materiale; in questo modo gli operai evitavano di perdere tempo con le varie discese e risalite. Grazie al Cupolone fu inventata la prima mensa aziendale della storia!

L’altra riguarda l’Inferno di Dante. Nella Divina Commedia l’Inferno è descritto come una grande voragine che arriva fino al centro della Terra. Questa voragine non è scoperta ma è protetta da un’enorme cupola. Ma questa costruzione architettonica è possibile? Nel Rinascimento nacque una lunga diatriba sull’effettiva fattibilità di una simile cupola. L’Accademia Fiorentina chiamò Galileo Galilei a risolvere la questione. E Galileo, influenzato dalla Cupola del Brunelleschi, dichiarò (sbagliando) che era possibile. Per Galileo l’Inferno era come la cupola del Brunelleschi solo centomila volte più grande. Detto questo, mi chiedo se sono io che sono così obnubilato dal mio amore per Firenze da ritenere, senza alcun ritegno, più importante come evento storico la costruzione della Cupola rispetto all’immane tragedia dell’entrata in guerra dell’Italia nella II Guerra mondiale? Secondo me non sono così fazioso. Nella storia dell’Umanità di guerre ne abbiamo viste tante, troppe. Di opere architettoniche ardite come quelle del Brunelleschi veramente poche. Smettiamo di pensare in termine di guerre ed incominciamo a ragionare in termine di arte, di ogni tipo di arte. Le opere di Eschilo, Sofocle, Euripide e Platone sono sopravvissute per secoli mentre il grande impero di Alessandro Magno si è sfaldato dopo pochi anni. Le Piramidi in Egitto sono sopravvissute ai Faraoni. La musica immortale di Mozart e Bach è presente anche ai giorni d’oggi, mentre l’Impero Austriaco e il Regno di Prussia hanno smesso di esistere da più di un secolo. Come diceva Giulietta, siamo fatti della stessa materia dei sogni. Ma questa materia è molto più resistente del ferro delle spade o dei cannoni. Quindi, secondo me, è più giusto (e saggio) celebrare la cupola del Bunelleschi che commemorare i disastri portati dall’ideologia fascista in Italia.

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