Auto trascinate via, strade cancellate: l’alba del giorno dopo mostra i danni dell’alluvione nelle Marche | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-09-16

Fango e detriti ovunque. Persone che provano a ripulire le strade. Mentre proseguono le ricerche dei dispersi

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La quiete dopo la tempesta è rotta dalle voci di chi ha visto le proprie case e negozi immersi in quella fanghiglia fatta di acqua e detriti che ha invaso le strade di moltissime cittadine tra le provincie di Pesaro e Ancona. Il giorno dopo è quello destinato al dolore per le vittime (il bilancio attuale è di 7 morti, ma il numero rischia di essere ritoccato al rialzo nel corso delle prossime ore), all’attesa dei familiari di chi risulta essere ancora disperso e alla conta degli innumerevoli danni provocati dall’alluvione che ha colpito tutta la parte orientale delle Marche. Perché, nel giro di pochi istanti, l’incubo di rivivere quel che già accadde in quella stessa zona nel maggio del 2014 è diventato una realtà. E questa mattina le immagini che arrivano da Ostra, Senigallia e da molti altri piccoli e grandi comuni sono l’esatto emblema della tragedia che si è consumata nel giro di poche ore.

Alluvione Marche, le immagini dell’alba del giorno dopo

Questa è Pianello, una piccola frazione di Ostra – in provincia di Ancona – che conta poco più di mille abitanti e da dove è arrivata la storia dell’appello, che poi si è rivelato purtroppo inutile, di un giovane nipote affinché il nonno che abitava al primo piano del suo stesso palazzo fosse messo in salvo. Questa è la zona in cui si è registrato il numero più alto delle vittime individuate nel corso delle operazioni di soccorso (4 su 7). E il giorno dopo, mentre è tornato a fare luce su quel che resta di strade e palazzine colpite dalle forti piogge e dell’esondazione del fiume Misa, si fa la conta dei danni tra il dolore della popolazione. E le immagini riprese dall’alto mostrano un borgo fantasma.

Poche automobili che circolano lungo una delle poche strade disponibile e non invase completamente da fango e detriti. Persone che provano a riaprire i propri negozi, cercando di rimuovere tutto ciò che ha intaccato le loro strutture.

Perché la piena del fiume Misa – la stessa che è stata segnalata anche al centro di Senigallia, dove è stata ritrovata la settima vittima questa mattina – ha lasciato fango e detriti ovunque, dopo aver trascinato con sé tutto ciò che si trovava sul proprio cammino fuori dagli argini. E tutto ciò solo a Pianello di Ostra. Ma l’alluvione Marche ha colpito tutta la parte più orientale della Regione. La prima cittadina a essere colpita, in ordine temporale, è stata Cantiano. Anche lì, questa mattina, il cielo è pressoché terso. Ma le immagini del giorno dopo simboleggiano il disastro appena avvenuto.

Il sindaco di quel borgo in provincia di Pesaro Urbino, parlando ad AdnKronos, ha descritto una situazione quasi spettrale. La bomba d’acqua, il vento, le strade allagate e devastate.

“Ci sono auto accatastate, la zona industriale è completamente allagata, con imprese colpite e macchinari da buttare. Parte del paese è ancora senza elettricità ed è stato sospeso il rifornimento del gas perché sono saltate alcune condotte. La situazione è drammatica, tragica e stiamo facendo la conta dei danni. Fortunatamente a Cantiano non abbiamo al momento notizie di persone coinvolte, non ci sarebbero dispersi, ma il paese è completamente disastrato e il centro storico non esiste più”.

Una tragedia che si è consumata nel giro di poche ore e che poi, nella serata di ieri, ha proseguito la sua strada verso la provincia di Ancona lasciando dietro sé devastazione e morte.

(foto e video: da Local Team)

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