Alitalia e i biglietti venduti per voli cancellati

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-06-21

I biglietti cancellati, a causa dell’ emergenza Covid, sarebbero già migliaia perché la gestione Zeni ha inspiegabilmente evitato di avvertire la clientela che la maggior parte delle destinazioni servite non sono al momento raggiungibili

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Il Messaggero racconta un’altra “impresa” di Alitalia che è stata sussidiata con tre miliardi di euro dei cittadini italiani nell’ennesimo tentativo di rilancio dopo quelli falliti negli ultimi venti anni: il team guidato dal direttore generale Giancarlo Zeni ha venduto biglietti per voli che sono stati cancellati pochi giorni dopo la prenotazione. Un danno grave per una compagnia che punta al rilancio in grande stile e che vede in queste ore il call center preso d’assalto dai viaggiatori imbufaliti.

I biglietti cancellati, a causa dell’ emergenza Covid, sarebbero già migliaia perché la gestione Zeni ha inspiegabilmente evitato di avvertire la clientela che la maggior parte delle destinazioni servite non sono al momento raggiungibili. E questo per le ben note restrizioni legate alle quarantene e al dilagare del virus nelmondo.Così nei mesi di aprile, maggio e giugno il vettore ha continuato ad accettare le richieste, scommettendo su riaperture che poi non sono giunte. In altre parole, nonostante l’allarme lanciato dai sindacati interni, la pianificazione messa a punto a settembre scorso è rimasta inalterata.

Con conseguenze gravi sia sul fronte dei costi che su quello dell’immagine. Alitalia tenterà infatti di rimborsare con voucher (dopo aver percepito denaro sonante) i passeggeri di tutti i voli cancellati in extremis e caricare di super lavoro gli uffici interni, chiamati a gestire il dissenso, tanto per usare un eufemismo, di migliaia di utenti. Quello che colpisce di più i
sindacati è che questa strategia del “lasciar andare” viene portata avanti anche ora, alla vigilia cioè della nomina di un nuovo ad e del varo della Newco. Una iniziativa singolare che rischia, tra l’altro, di aggravare i conti, vista la mole di rimborsi che si sta accumulando.

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Alitalia, le perdite (Il Sole 24 Ore, 7 gennaio 2020)

Di fatto sarebbe stato più logico, in attesa del cambio al vertice, adottare una politica prudente, riducendo al minimo l’azzardo: un errore intollerabile per un manager che si dice esperto come Zeni. Il quale, tra l’altro, in questi giorni ha inspiegabilmente incontrato i vertici delle piccole compagnie italiane per discutere di slot, accordi commerciali, code sharing: iniziative che non rientrano nel perimetro dell’amministrazione straordinaria e che potrebbero indebolire ulteriormente la posizione del vettore e pregiudicare il nuovo piano industriale.

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