Due settimane per le offerte Alitalia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-06

Ma chi potrebbe essere ancora interessato ad Alitalia in queste condizioni di mercato? Gli americani di Delta, Lufthansa oppure nessuno? Il gruppo tedesco sembra ora molto interessato a portare a termine un’altra operazione

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Alitalia torna a essere rimessa in vendita. Il bando di gara per la cessione degli asset della compagnia è stato pubblicato ieri. Sono 14 pagine nelle quali sono descritti tutti i passaggi della nuova procedura di vendita. Le offerte potranno arrivare per l’intero gruppo oppure per uno dei tre settori che lo compongono: “volo”, “manutenzione” e “bagagli”. I tempi per far uscire allo scoperto gli eventuali acquirenti sono strettissimi: «La manifestazione di interesse all’operazione dovrà pervenire entro le ore 24 italiane del 18 marzo 2020» è scritto al punto 7 del bando. Entro 13 giorni, quindi, gli interessati — compagnie, fondi di investimento o cordate — con almeno un miliardo di fatturato e 250 milioni di euro di patrimonio netto — dovranno chiedere di acquisire l’intero blocco aziendale, oppure la parte “volo”. Nel caso di un interesse all’acquisizione di uno degli altri lotti, le garanzie finanziarie sono meno stringenti. Spiega oggi Repubblica:

Successivamente, dal 18 marzo in avanti, si definirà l’accordo con i soggetti ammessi alla fase finale della vendita. Il governo, con il decreto 137 dello scorso dicembre, ha posto il limite del 31 maggio prossimo. Una scadenza puramente formale che potrà essere superata e spostata a discrezione del commissario Giuseppe Leogrande. Infatti ciò che conta è restare nei tempi senza imbrigliare la trattativa tra amministrazione straordinaria e compagnie o aziende interessate, che dovranno presentare un’offerta vincolante con un piano di rilancio.

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Visti i tempi stretti, però, la vendita potrebbe trasformarsi in una “Mission impossible”. La crisi da coronavirus incombe pesantemente su Alitalia oltre che sulle altre compagnie aeree, anche quelle in salute. Secondo la Iata il crollo dei voli e delle prenotazioni costerà all’Italia un meno 24% di passeggeri nel corso dell’anno, con un mazzata sui ricavi delle linee aeree pari a 4,5 miliardi di euro, un conto salatissimo e superiore a tutti gli altri paesi europei.

Ma chi potrebbe essere ancora interessato ad Alitalia in queste condizioni di mercato? Gli americani di Delta, Lufthansa oppure nessuno? Il gruppo tedesco sembra ora molto interessato a portare a termine un’altra operazione. Non guarda più (solo) all’Italia. Ma sta rivolgendo l’attenzione sul Portogallo e Tap, linea aerea che corre in solitario come Alitalia ma con basi molto più solide e una tenuta finanziaria che andrebbe studiata dai manager di Fiumicino.

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