Alitalia, Delta deve comprare più quote
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-22
Oltre a far quadrare i conti sulle quote nel capitale – il vettore Usa chiede di ancorare ogni aumento al raggiungimento di precisi indicatori finanziari – bisognerà trovare anche l’accordo, che finora non c’è, sugli esuberi
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Lo ha detto ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ad Atreju: se Delta vuole comandare in Alitalia dovrebbe partecipare in modo più consistente al capitale della compagnia di bandiera. Oggi la richiesta è ribadita in via ufficiale mentre gli americani confermano il loro interesse per la compagnia di bandiera anche dopo l’addio di Giovanni Castellucci ad Autostrade: spiega il Messaggero:
Si è capito subito quando Delta, che da sempre ha trovato in Atlantia il partner più vicino, si è affrettata a puntualizzare il suo interesse a partecipare nel capitale di Alitalia, con una quota del 10%, all’indomani delle dimissioni di Castellucci. La buona notizia è la conferma dell’interesse, certo. Ma il 15%, sembra più lontano (il Mef parteciperebbe con un altro 15%, a fronte del 35%, a testa di Fs e Atlantia). Senza contare che l’obiettivo della cordata è strappare dal vettore statunitense anche l’impegno ad aumentare la quota in Alitalia, seppure per gradi. Non è un caso, dunque, se ieri la richiesta ufficiale è arrivata anche dal premier, Giuseppe Conte. Su Alitalia «sono anche io dell’idea che Delta dovrebbe rinforzare la sua partecipazione, il 10%, è un pò pochino. Se si realizzasse una forte partecipazione di Ferrovie dello Stato, potremmo addirittura creare una sinergia» tra trasporto aereo e ferroviario ha detto ieri il premier dal palco di Atreju.
![alitalia](https://static.nexilia.it/nextquotidiano/2019/09/alitalia.jpg?imwidth=828&imdensity=1)
In attesa dell’ennesima scadenza, il 15 ottobre, dopo le proroghe che si sono portate via altri sei mesi, la soluzione rimane ancora sul tavolo ma la chiusura della trattativa non c’è:
Dunque, nessuna nazionalizzazione, la rotta rimane una per il presidente del Consiglio: «la soluzione di mercato». Ci sono poco più di tre settimane per centrare l’obiettivo. E oltre a far quadrare i conti sulle quote nel capitale – il vettore Usa chiede di ancorare ogni aumento al raggiungimento di precisi indicatori finanziari – bisognerà trovare anche l’accordo, che finora non c’è, sugli esuberi. Mentre sul fronte delle rotte, sono stati fatti dei passi avanti.
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