Economia
Alitalia, il cip di Delta è 120 milioni
neXtQuotidiano 26/09/2019
In totale si ragiona su un capitale iniziale davvero risicato e compreso tra 900 milioni e un miliardo, una somma nettamente inferiore ai due miliardi di euro (minimo) necessari
Gli americani di Delta sono disposti a salire dal 10 al 12% nella Nuova Alitalia. E quindi a sborsare 120 milioni per restare nella partita. Lucio Cillis su Repubblica oggi racconta che anche se mancano alcuni dettagli al documento definitivo, lo schema con il quale i soci in pectore parteciperanno alla nuova società è delineato.
Delta dovrebbe salire dal 10% preventivato al 12% circa, mentre il controllo dello Stato sarebbe delegato al ministero dell’Economia col 15%. I partner italiani, Ferrovie dello Stato e Atlantia, dovrebbero stabilizzare la propria quota intorno al 36,5% ciascuno. In totale si ragiona su un capitale iniziale davvero risicato e compreso tra 900 milioni e un miliardo, una somma nettamente inferiore ai due miliardi di euro (minimo) necessari per far partire senza affanno una nuova compagnia aerea.
In sostanza il Mef metterà sul piatto gli interessi sul prestito ponte concesso ad Alitalia (pari a 150 milioni) mentre gli americani punteranno sul rilancio della compagnia, solo 120 milioni nella migliore delle ipotesi: una cifra “light” che non garantisce un interesse a lungo termine di Delta per il progetto. Più “pesante”, infatti, potrebbe essere l’investimento di Fs e Atlantia, coinvolte nell’operazione ognuna con una quota di circa 365 milioni di euro
Il vertice di ieri dimostra che la data del 15 ottobre non è solamente una deadline dettata dalla volontà dell’esecutivo Conte bis di chiudere la partita e depotenziare i conflitti sindacali: perché la spia rossa che si è accesa nella cassa Alitalia, sempre più a secco, potrebbe sbloccare l’impasse e aprire la strada ad un accordo entro il termine del 15 ottobre.
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