Alexandr Dugin, l’ideologo sovranista di Putin (amato da Salvini) che minaccia l’uso di armi nucleari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-14

L’ideologo di Vladimir Putin molto vicino anche alla Lega di Matteo Salvini Alexandr Dugin, intervistato da “Il Giornale”, solleva l’ipotesi nucleare in caso di interferenze della Nato nel conflitto Russia-Ucraina

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L’ideologo di Vladimir Putin e ispiratore morale dei movimenti sovranisti europei – tra i quali anche la Lega – Alexandr Dugin ha rilasciato un’intervista a Il Giornale, spiegando come il punto di vista del presidente russo sulla guerra in Ucraina, che lui stesso non definisce “invasione” ma “operazione militare”. “Putin ha spiegato molto bene gli scopi, che sono due. Primo: denazificare un Paese il cui governo ha non solo tollerato ma appoggiato i gruppi neonazisti per dare forza a una identità nazionalista ucraina basata sull’odio contro i russi. Una identità artificiale creata attraverso una ideologia che l’Occidente ha finto di non vedere perché odiare i russi è più importante che odiare i nazisti. Secondo: cambiare il regime politico a Kiev per fare ritornare l’Ucraina nella sfera politica, militare e strategica russa”.

Alexandr Dugin, l’ideologo sovranista di Putin (e di Salvini) che minaccia l’uso di armi nucleari

Per Dugin “non c’è una guerra contro la Nato”, ma una operazione “per difendere una zona di interesse vitale per la Russia”. Sul consenso interno di Putin: “La popolazione lo appoggia completamente, non c’è una vera opposizione. E non tanto perché c’è una censura contro chi critica le operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale con il Presidente. L’opinione pubblica qui ha ben chiari gli scopi di Putin ed è preparata perché comprende che la pressione della Nato conto le nostre frontiere è inaccettabile”.

E parla di fake news quando si riferisce alle proteste in strada nelle città russe che hanno visto manifestazioni anti-Putin: “Vivo nel centro di Mosca. Non c’è nessuno che protesta, a parte piccolissimi gruppi, o singoli individui, e neppure collegati tra loro. La percezione di una protesta interna è frutto della disinformazione dei media occidentali. Si prendono immagini di manifestazioni del passato, in contesti differenti, e si fanno passare per contestazioni”. E chiude l’intervista con una minaccia: “Tutto dipende dagli Stati Uniti. Se Washington si limita alle sanzioni, alle pressioni politiche e agli appoggi economici all’Ucraina, insomma se l’Occidente sosterrà indirettamente Kiev tutte azioni legittime non succederà nulla. Se però ci sarà un attacco diretto della Nato, allora la Russia risponderà con mezzi simmetrici. Se ci sentiremo minacciati sul nostro territorio, useremo le armi nucleari”.

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