Il coraggio dell’ex calciatrice inglese Alex Scott in diretta con la fascia arcobaleno

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-21

Un gesto preciso, simbolico, necessario: potremmo definire così la decisione dell’ex calciatrice della nazionale inglese Alex Scott

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Un gesto preciso, simbolico, necessario: potremmo definire così la decisione dell’ex calciatrice della nazionale inglese Alex Scott, oggi commentatrice dei Mondiali di calcio per la Bbc, che ha scelto di indossare in diretta la fascia arcobaleno in solidarietà con i diritti della comunità lgbtq+. Un atto coraggioso che si inserisce nella polemica scoppiata oggi in merito alla decisione della Fifa di ammonire i capitani delle Nazionali che si fossero presentanti in campo con la fascia arcobaleno. Una minaccia, questa, che aveva convinto molti calciatori a rinunciare, non senza un certo rammarico, ad indossarla.

La nota di sette Nazionali europee: “Non possiamo esporre i giocatori a rischio di ammonizione”

Alle sanzioni sportive decise dalla Fifa ai danni di chi avesse indossato la fascia arcobaleno era subito seguita una nota congiunta di sette Nazionali europee (Inghilterra, Galles, Germania, Danimarca, Belgio, Olanda e Svizzera), in cui si annunciava che i capitani avrebbero rinunciato alle fasce simbolo. Nello specifico, si leggeva: “La Fifa è stata molto chiara, imponendo sanzioni qualora i capitani avessero indossato la fascia arcobaleno. Avremmo anche pagato un’eventuale multa, ma non possiamo esporre i nostri giocatori al rischio ammonizione”.

Ad indignare è soprattutto il fatto che il regolamento Fifa vieta di manifestare qualsiasi presa di posizione politica in campo, specie per quel che riguarda la tenuta di gioco, ma violazioni di questo tipo erano punite sempre con sanzioni pecuniarie, mai con sanzioni sportive. Da parte sua, l’organizzazione qatariota ha riferito al Guardian che la decisione sulle fasce è esclusivamente della Fifa e non del Governo locale. E la rabbia dell’associazione dei tifosi, la Football Supporters Association (Fsa), è più o meno quella provata dalla maggior parte delle persone in questo momento:

Per parafrasare il presidente Gianni Infantino, oggi i tifosi LGBT+ e i loro alleati si sentiranno molto arrabbiati, oggi ci sentiamo traditi. Oggi sentiamo disprezzo per un’organizzazione che ha mostrato i suoi veri valori dando i cartelliino giallo ai calciatori e il cartellino rosso alla tolleranza. Mai più un Mondiale dovrà essere assegnato solo sulla base di denaro e infrastrutture. Nessun Paese che non rispetta i diritti LGBT+, delle donne o dei lavoratori deve ricevere l’onore di ospitare la Coppa del mondo.

 

 

Fonte foto: Twitter

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