Lo strano caso di Alessandro Murenu, il candidato sindaco M5S a Cagliari revocato

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-05-16

La bufera scoppiata ieri per alcuni post recenti del candidato sindaco pentastellato nel capoluogo sardo ha portato il M5S a sancire una “espulsione etica” nei confronti di Murenu e a revocare la certificazione per l’uso del simbolo del partito

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Per spiegare le tensioni nella maggioranza Luigi Di Maio a Di Martedì ha detto che in questi ultimi quatto mesi “non riconosce più la Lega” perché il partito di Salvini ultimamente parla di abrogare la legge sull’aborto, va al Congresso Mondiale delle Famiglie dove si dice che le donne devono restare a casa a fare figli. Forse però prima di guardare nel partito di Salvini il Capo Politico del M5S avrebbe dovuto guardare in casa propria.

Il “caso” Murenu nel M5S Cagliari

A Cagliari ad esempio dove Alessandro Murenu, fino a ieri candidato sindaco per il M5S alle comunali del 26 maggio, aveva pubblicato sul suo profilo Facebook alcune frasi alquanto vicine al sentire “leghista”. In un post pubblico condiviso il 9 aprile si legge «Chiamare l’aborto un diritto della donna è come chiamare la lapidazione femminile un diritto dell’uomo». In un altro pubblicato il 5 gennaio scorso (quattro mesi fa!) e con la privacy impostata solo per gli amici invece si legge «Tutti coloro che prendono il Vangelo in mano per criticare le politiche sull’immigrazione, tutti coloro che lo prendono in mano per criticare il lusso della Chiesa sono invitati a prenderlo in mano anche quando si parla di aborto, eutanasia, matrimonio ecc». Due frasi che – prese così come sono – lasciano poco spazio ad interpretazioni. In un altro post invece aveva scritto che le unioni civili «non possono essere ritenute omogenee al matrimonio», una posizione questa che però è condivisa anche da Di Maio e una buona parte del M5S che a Che tempo che fa aveva detto che la famiglia è quella composta da una mamma e un papà.

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Credits: Vistanet.it

Dalle 17 di ieri il profilo del candidato sindaco del MoVimento è scomparso da Facebook, probabilmente oscurato volontariamente per evitare ulteriori polemiche. Gli screenshot però hanno continuato a circolare provocando l’indignazione di molti, anche di elettori del MoVimento 5 Stelle. Murenu ha poi rilasciato una dichiarazione dove parla di macchina del fango contro di lui: «la legge 194 non si tocca, così come non si torna indietro sui diritti delle persone omosessuali. La mia vita professionale e familiare testimonia questi valori, anche a difesa dei diritti dei migranti, ma prendo atto che con l’apertura della campagna elettorale si è messa in moto anche la macchina del fango». Secondo il chirurgo del M5S il senso dei due post sarebbe stato stravolto: «Sono state prese a caso alcune frasi e totalmente decontestualizzate. Ma non è la prima volta che contro i candidati del Movimento la realtà viene stravolta, e questa ne è l’ennesima riprova». Non si capisce se le frasi sono state prese a caso oppure se c’è dietro un disegno per infangare il candidato del M5S.

Il M5S ritira la lista per le amministrative e l’espulsione etica di Muranu

Decontestualizzati o meno i post hanno evidentemente creato un notevole imbarazzo nel MoVimento 5 Stelle. La lista di Cagliari infatti era una di quelle certificate dal MoVimento in Sardegna. Qualcuno potrebbe chiedersi in che modo e in base a quali criteri sia stato scelto di certificarla, perché sarebbe bastata una rapida occhiata al profilo Facebook di Murenu per accorgersi dei post. Forse in quel periodo il MoVimento non era così diverso dalla Lega? Chissà. Del resto non è nemmeno chiaro in che modo sia stato scelto Murenu. C’è chi parla di “espulsione etica”, giusto per poter mantenere quella presunta superiorità morale che caratterizza il M5S.

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Sta di fatto che adesso la lista del M5S a Cagliari è scomparsa dall’elenco ufficiale, cosa che ha fatto pensare che il MoVimento abbia ritirato la lista. Non si conosce ancora il motivo per cui la lista di Murenu è stata ritirata (ad esempio sarebbe forse bastato cambiare candidato sindaco).

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L’ANSA però riferisce che secondo fonti del M5S  nel capoluogo sardo non sarà presentato nessuno. «La lista non era stata ancora depositata. Al candidato sindaco è stata revocata la certificazione e inibito l’uso del simbolo» fanno sapere dal MoVimento di Cagliari. A Cagliari quindi non ci sarà alcun candidato sindaco M5S (e non è la prima volta che le candidature in Sardegna diventano un problema per i pentastellati). Forse per queste elezioni il MoVimento ha deciso di essere “di sinistra”.

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