Uno degli aggressori di Saverio Tommasi a Firenze è intubato in terapia intensiva

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-12-09

Il giornalista di Fanpage Saverio Tommasi, che più volte ha tentato di raccontare le piazze di no vax e no pass ricevendo insulti, minacce e aggressioni, ha raccontato che uno dei manifestanti incontrati a Firenze è intubato in terapia intensiva

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Durante la pandemia Saverio Tommasi, giornalista di Fanpage, ha spesso provato a documentare le piazze dei no vax e dei no pass: insieme a colleghi o da solo, si è inserito nei cortei provando a domandare ai manifestanti il perché della loro presenza lì, e in più di una occasione è stato oggetto di insulti e minacce, se non addirittura aggressioni fisiche. A Firenze era stato preso di mira e accerchiato, spinto, preso a pedate e oggi ha voluto lui stesso dare un aggiornamento sulla vicenda. “Mi hanno appena girato un messaggio, con foto”, ha scritto il giornalista sul suo profilo Facebook. “Uno degli uomini che avevo incrociato in piazza Signoria a Firenze – precisa – durante la manifestazione NoVax in cui venni aggredito (una delle varie) ora è in ospedale e intubato. Gli auguro possa guarire presto”.

L’augurio, nonostante le minacce ricevute, resta quello di riprendersi dalla malattia. È altamente probabile che la persona in questione non fosse vaccinata, vista la sua presenza a una manifestazione contro il farmaco, così come è verosimile che non abbia rispettato le norme di distanziamento e uso della mascherina dato che non si faceva problemi ad assembrarsi in piena pandemia con decine di altre persone non vaccinate. Intervistato da Nextquotidiano dopo un caso analogo avvenuto a Milano, sul tema della possibilità di smettere di intervistare certe persone per autotutela Saverio Tommasi dichiarò: “È una riflessione da fare, non c’è una risposta uguale nel tempo. Dallo scorso settembre non sono stato presente tutte le volte, ci vado quando sembra che qualcosa cambi. Penso che noi giornalisti non dobbiamo farci dettare l’agenda dalla volontà di chi c’è in piazza, ma dal fatto che ci sia o meno qualcosa di diverso da raccontare. Però ormai mi aspetto che mi accolgano così, è triste, rende l’idea di un clima esistente e diffuso”.

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