Le accuse di frode a Marine Le Pen sui fondi europei a una settimana dal ballottaggio con Macron

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-04-18

La candidata del Rassemblement National Marine Le Pen nel mirino dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) per alcuni fondi pubblici comunitari spesi “impropriamente”

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A meno di una settimana dal ballottaggio in Francia che deciderà il prossimo presidente della Repubblica, Marine Le Pen, candidata di destra con il suo partito Rassemblement National contro il titolare uscente dell’Eliseo Emmanuel Macron finisce nel mirino dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) insieme a suo padre Jean-Marie Le Pen e altri due membri del partito. Mentre erano in servizio come deputati del Parlamento europeo avrebbero speso indebitamente circa 600mila euro di fondi pubblici comunitari.

Le accuse di frode a Marine Le Pen sui fondi europei

Le accuse non costituiscono un capo di imputazione formale, ma una segnalazione che l’Olaf ha inviato lo scorso 11 marzo alla magistratura francese in attesa dell’eventuale apertura di un’inchiesta. Secondo il rapporto dell’Ufficio europeo Le Pen e gli altri politici coinvolti avrebbero chiesto (e ottenuto) rimborsi per un totale di 617.379,77 euro, utilizzati per pagare il personale e spese legate all’attività politica del partito nell’ambito del gruppo europarlamentare di estrema destra Europe of Nations and Freedom (ENF), di cui fa parte. Non si sarebbero appropriati personalmente dei fondi, ma li avrebbero spesi in modo non conforme alla legge.

Le Pen avrebbe sottratto 137mila euro tra il 2004 e il 2017

Nel documento, visto in esclusiva dal sito Mediapart, che ne ha pubblicato alcuni estratti, Marine Le Pen viene accusata di aver sottratto tra il 2004 e il 2017 circa 137mila euro. Suo padre Jean-Marie, fondatore del partito Front National, oggi Reassemblement National, ne avrebbe utilizzati più di 303mila. Le altre due persone accusate sono Louis Aliot, ex compagno di Le Pen e attuale sindaco della città di Perpignan, e l’ex eurodeputato Bruno Gollnisch. Tutti avrebbero “messo a rischio la reputazione delle istituzioni dell’Unione” facendo un “grave torto” per il quale “dovrebbero essere ritenuti responsabili”. Oltre a negare ogni coinvolgimento, Le Pen ha fatto notare tramite il suo avvocato che le accuse sono arrivate in un momento cruciale, a pochi giorni dal ballottaggio con Macron, che mantiene su di lei un vantaggio di circa 10 punti nei sondaggi.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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