Partite IVA: l’assegno da 600 euro a fine mese

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-25

Dalla settimana prossima l’Inps metterà sul sito il modulo per la richiesta on line, che dovrebbe portare l’accredito tempestivo sul conto corrente». La moratoria sui mutui alle imprese «è obbligatoria e immediatamente attivabile, con una semplice mail in Pec che si manda alla banca. Deve essere attuata, non è una opzione»

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L’assegno da 600 euro per le partite IVA ai tempi del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19 arriva alla fine del mese di marzo. Il bonus di 600 euro “è previsto per 5 milioni di autonomi: si riferisce a marzo e sarà accessibile dal sito dell’Inps”, ha dichiarato a diMardtedì il presidente dell’INPS Pasquale Tridico. Il bonus – ricorda – è previsto per autonomi, turismo, lavoratori agricoli, spettacolo e professionisti: “basterà un pin da richiedere direttamente sul sito Inps con un messaggio di conferma sul cellulare”. Le procedure sul sito – aggiunge – “dovrebbero essere attivate dalla prossima settimana” e “non c’è un requisito per accedere se non per il turismo per il quale bisognerà dimostrare di aver lavorato fino al 17 marzo”. Insomma “una sorta di reddito di cittadinanza universale”.

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Coronavirus, gli interventi a sostegno delle categorie (Il Sole 24 Ore, 19 marzo 2020)

I 600 euro dell’indennità “sono rivolti a tutta la platea dei lavoratori autonomi, e devono essere resi disponibili entro questo mese, dalla settimana prossima l’Inps metterà sul sito il modulo per richiesta online che dovrebbe portare l’accredito tempestivo sul conto corrente”, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso dell’audizione, in videoconferenza, delle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulle misure economiche adottate per l’emergenza Coronavirus. Spiega oggi Enrico Marro sul Corriere della Sera:

Dalla settimana prossima l’Inps metterà sul sito il modulo per la richiesta on line, che dovrebbe portare l’accredito tempestivo sul conto corrente». La moratoria sui mutui alle imprese «è obbligatoria e immediatamente attivabile, con una semplice mail in Pec che si manda alla banca. Deve essere attuata, non è una opzione». Inoltre, il governo sta valutando «la disapplicazione delle sanzioni amministrative» per chi, danneggiato dalle conseguenze del coronavirus, ha pagato in ritardo rispetto al rinvio delle scadenze fiscali dal 16 al 20 marzo». Del resto, questo mese le entrate sono calate solo di 2,5 miliardi rispetto ai 7,8 miliardi preventivati.

Il governo chiederà alle Camere di autorizzare un nuovo aumento del deficit presto, in modo che il prossimo decreto legge venga varato «prima della scadenza fiscale del i6 aprile, possibilmente una settimana prima». Oltre al maggior deficit il governo pensa ai fondi Ue e spinge per l’emissione di eurobond. Intanto, il decreto di marzo, «può essere migliorato», ma gli stanziamenti non possono essere aumentati perché sono già impegnati tutti i 25 miliardi autorizzati. Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che è intervenuto su La7 a «Dimartedì», le misure messe in campo dal governo e dalle istituzioni europee «sono proporzionali, ma siamo tutti intenzionati a fare di più, se serve». L’Italia, dice «può reggere quanto è necessario».

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