Il piano per la ripartenza dal 4 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-25

Per il 27 aprile è programmata solo la riapertura di aziende che producono macchinari per disabili, attrezzature agricole e per la silvicoltura. Il 4 maggio, invece, via libera al manifatturiero e alle costruzioni

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Il governo Conte è impegnato a scrivere il piano per la ripartenza della fase 2 che sarà operativo dal 4 maggio ma avrà un’anticipazione il 27 aprile con la riapertura di alcuni settori industriali e commerciali secondo i codici Ateco.

Il piano per la ripartenza dal 4 maggio

Per il 27 aprile è programmata solo la riapertura di aziende che producono macchinari per disabili, attrezzature agricole e per la silvicoltura. Il 4 maggio, invece, via libera al manifatturiero e alle costruzioni. Repubblica scrive oggi che il comitato scientifico continua a consigliare di attendere poi altre due settimane per un nuovo intervento, in modo da monitorare la curva del contagio. Probabile quindi che i negozi riaprano il 18 maggio. Più tardi ancora, a ridosso dell’avvio di giugno, il via libera ai servizi alla persona come parrucchieri ed estetisti.

Dal 4 maggio si potrà correre, è vero. Anche lontani da casa. Allenarsi, da soli o a distanza di sicurezza. Ma nel Dpcm non si allenterà il divieto dello sport amatoriale di squadra. Significa che calcio, calcetto, pallavolo, basket e gli altri sport collettivi saranno banditi. E per parecchio: è certo che il blocco verrà mantenuto per tutta l’estate. Niente sport in spiaggia, neanche beach volley.

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La slide della task force di Colao sulla fase 2 (La Repubblica, 25 aprile 2020)

In più, spiega sempre il quotidiano di Molinari, l’obbligo di autocertificazione per spostarsi sia dentro che fuori città resterà probabilmente per altri 15 giorni, perché ad avere il diritto di allontanarsi da casa dovrebbero essere — a parte gli addetti alle categorie essenziali che già lo fanno — solo i lavoratori di manifattura e costruzioni:

Tutti gli altri dovranno aspettare o giustificare i propri viaggi. E saranno interdetti, ancora, gli spostamenti tra regioni. Anche in questo caso per almeno due settimane. La ragione è semplice ed è la tenuta del sistema. Nello studio messo a punto da Inail e Istituto superiore di sanità, insieme al ministero dei Trasporti, si incrociano i dati Istat e quelli sugli spostamenti rilevati dai nostri smartphone per arrivare ad alcune certezze: a usare i mezzi pubblici è il 15,6 per cento dei lavoratori. Tre milioni e seicentomila persone devono prendere autobus, tram, treno o metropolitana per andare sul posto di lavoro. Gli altri 19 milioni vanno a piedi, in bicicletta o con un mezzo proprio. «Sempre in base ai dati Istat — si legge nel documento — oltre la metà degli occupati si sposta fuori dal proprio comune di residenza per raggiungere il posto di lavoro: un pendolare su quattro esce di casa prima delle 7 di mattina e oltre la metà tra le 7 e 30 e le 8, orario entro cui più dell’80% delle persone che vanno a scuola o a lavoro è già in viaggio».

Dal 4 maggio possibile vedere parenti e amici

Il Messaggero invece scrive che dal 4 maggio, giorno del primo allentamento del lockdown «che non sarà un liberi tutti», non diventerà obbligatorio indossare la mascherina.

Perché in giro se ne trovano ancora poche e perché anziani e persone con problemi respiratori faticano a indossarle. Diventerà obbligatorio però quando si entra in un negozio, in un bar, in un ristorante, sul bus. Insomma, in qualunque luogo pubblico. Secondo: dal prossimo fine settimana si potranno frequentare «con le dovute precauzioni» amici e familiari e per uscire di casa non sarà più necessaria l’autocertificazione. Lo sarà solo nel caso di dover andare, «per comprovati motivi di salute o di lavoro», in un’altra Regione. Stretta che potrebbe essere allentata a metà o a fine maggio, «se la curva dei contagi sarà positiva e se non ci sarà una recrudescenza dell’epidemia».

autocertificazione 18 maggio
L’autocertificazione per gli spostamenti e il decalogo per il trasporto pubblico terrestre (La Repubblica, 25 aprile 2020)

Questo per permettere di raggiungere le seconde case e dare un po’ di respiro alle famiglie. La cadenza delle riaperture dovrebbe essere bisettimanale, in modo da valutare gli effetti dell’allentamento del 4 maggio. Dunque, è probabile che le attività commerciali riaprano il 18 (non l’11 maggio) e quattordici giorni dopo bar e ristoranti. «Ma è presto per dare indicazioni certe», frena un altro ministro. Avanza l’idea però di far riaprire musei, biblioteche e archivi sempre dal 18 maggio

Nel piano nazionale per la ripartenza, il governo fisserà regole rigide (già concordate con aziende e parti sociali) per le attività produttive. Ogni impresa dovrà avere una sorta di “patente di sicurezza”: sanificazione degli ambienti, mascherine, distanza di sicurezza, misurazione della temperatura all’ingresso (facoltativa), turni a mensa e negli spazi comuni. E il settore terziario (uffici, etc.) dovrà quanto più possibile ricorrere allo smart-working. In ogni caso il governo non ha ancora preso una decisione sulla questione del’autocertificazione, proprio mentre pensa di illustrare domani sera agli italiani il decreto che apporterà le prime modifiche all’emergenza Coronavirus con l’entrata nella Fase 2. Si potrà riprendere a viaggiare da una città all’altra (e anche raggiungere le seconde case), purché all’interno della propria regione. Questa restrizione dovrebbe restare fino alla fine di maggio, sempre che non prevalga l’ipotesi (ancora allo studio) di consentire gli spostamenti nelle regioni confinanti. Cambiano anche le regole per i trasporti pubblici: dovranno esserci dispenser di gel igienizzante vicino alle macchinette dei biglietti, è necessaria una sanificazione quotidiana dei mezzi, delle pensiline, dei tornelli, di tutto quello che viene ripetutamente toccato durante il giorno quando usiamo i trasporti pubblici. Sui bus si potrà salire solo dalla porta posteriore, tranne che per i disabili. In metro ci saranno percorsi di entrata e di uscita separati.

Leggi anche: Le mascherine gratis per alcuni nella fase 2 dal 4 maggio

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