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3 giugno: le condizioni per gli spostamenti tra le Regioni

neXtQuotidiano 25/05/2020

Le condizioni però saranno molte, visto che i presidenti temono l’effetto più probabile della riapertura prevista dal 18 maggio, ovvero la crescita dei contagi. Per questo hanno aggiornato e integrato le linee guida per tutti i settori

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L’obiettivo è la libera circolazione prevista a partire da mercoledì 3 giugno, cruciale per la ripartenza dell’economia e del turismo. Le condizioni però saranno molte, visto che i presidenti temono l’effetto più probabile della riapertura prevista dal 18 maggio, ovvero la crescita dei contagi. Per questo hanno aggiornato e integrato le linee guida per tutti i settori.

3 giugno: le condizioni per gli spostamenti tra le Regioni

La fase 2 per la ripartenza dopo il lockdown, normata dal Dpcm del 4 maggio, ha allentato le restrizioni sugli spostamenti individuali e fatto ripartire le attività industriali; dal dl Rilancio, coi 55 miliardi a sostegno di famiglie, lavoratori, imprese e sanità; e dall’ultimo Dpcm sulle riaperture del 18 maggio di negozi, bar, spiagge. Ci sarà un nuovo Dpcm per lo spostamento tra regioni programmato per il 3 giugno. Spiega oggi il Corriere della Sera che perché la riapertura dei confini regionali possa scattare senza rischi è necessario che il livello di contagio rimanga lo stesso di questa settimana, dunque pari tra tutte le zone d’Italia.

Lo ha confermato ieri sera al Tg1 lo stesso ministro Boccia: «Il criterio per la riapertura sarà il numero dei contagi. Finora stiamo ottenendo risultati straordinari grazie ai sacrifici fatti dagli italiani. Noi ci auguriamo che ci sia un basso rischio in tutta Italia altrimenti sarà inevitabile prendere il tempo che serve. Mercoledì, giovedì e venerdì il ministro Speranza farà le sue valutazioni e poi ci sarà un Cdm per un’ultima valutazione sulla mobilità tra le regioni». Da qui a venerdì si valuterà l’andamento dei dati per intervenire tempestivamente ed evitare di creare squilibri.

E soprattutto si rinnoveranno gli appelli ad evitare assembramenti o comunque situazioni che possano far nuovamente aumentare i contagi. «Senza i primi dati successivi al 18 maggio, nessuna valutazione è realistica — invita alla cautela Speranza —I dati dopo il 4 maggio, che ora si stanno consolidando, sono incoraggianti». Ma a sentire il ministro della Salute il 18 maggio, giorno in cui hanno rialzato le saracinesche negozi, bar e ristoranti, «è molto più impegnativo in termini di nuove possibilità di contagio».

emergenza coronavirus numeri 24 maggio

Emergenza Coronavirus: i numeri del 24 maggio 2020 (Corriere della Sera, 25 maggio 2020)

Le 36 pagine del documento con le nuove linee guida sono precedute da un paragrafo dal titolo «Scopo e principi generali» in cui i presidenti delle Regioni chiariscono che «in base all’evoluzione dello scenario epidemiologico le misure indicate potranno essere rimodulate, anche in senso più restrittivo». Oggi si riunisce il Comitato tecnico scientifico che dovrà analizzare quanto accaduto sino ad ora, esaminare i dati relativi ai vari settori che hanno riaperto e stabilire se ci siano «correzioni» da fare. Ma la giornata chiave sarà venerdì 29 maggio. Quel giorno arriverà il monitoraggio del ministero della Salute con i dati sui contagi Regione per Regione e lo stato delle strutture sanitarie ed è sulla base di quei numeri che il governo deciderà se confermare o meno la riapertura dei confini il 3 giugno.

Riapertura totale o scaglionata?

Il dubbio del governo è tra la riapertura totale e incondizionata e quella graduale e scaglionata. In quest’ultimo caso sarà impedito l’ingresso a chi arriva da Regioni che non hanno pari contagio o consentirlo solo a quelle confinanti. Ipotesi ancora sul tappeto, compresa quella che siano gli stessi governatori a porre limitazioni (quarantena obbligatoria oppure test sierologico effettuato nell’ultima settimana) per i non residenti.

Nel documento delle Regioni vengono inserite le linee guida per i campeggi e circoli ricreativi. Per garantire la distanza di sicurezza tra le persone di almeno un metro (2 in caso di attività fisica) gli spazi e i percorsi dovranno essere riorganizzati. Potrà essere rilevata la temperatura all’ingresso e andranno privilegiate le attività all’aria aperta e in «piccoli gruppi di persone». Se si gioca a bocce, ping pong o biliardo bisogna disinfettarsi le mani e igienizzare gli oggetti, come racchette e palline. È vietato il gioco delle carte, perché disinfettarle a ogni turno non è possibile.

federalismo tamponi

Il grafico della Fondazione Gimbe sui tamponi nelle regioni (Corriere della Sera, 24 maggio 2020)

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