Economia
I 15 trucchi per evadere l’IVA
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-04-30
Guardia di Finanza ed Entrate metteranno sotto osservazione le operazioni commerciali nazionali e intraUe relative al triennio 2015-2018
Il Sole 24 Ore riepiloga oggi i 15 «profili di rischio» per individuare le frodi Iva. Un fenomeno che contribuisce in grandissima parte ai 147 miliardi di euro di imposta sul valore aggiunto evasi in tutta l’Unione europea, 36 dei quali solo in Italia. Numeri che obbligano la nostra amministrazione finanziaria ad alzare al massimo il livello di attenzione, tanto da ritenere le frodi Iva un pericolo «permanente».
In tutto ne sono stati tracciati 15 (alcuni dei quali superati dalle prassi frodatorie utilizzati e quindi non più “attivi”). Al primo posto c’è «il missing trader» (operatore mancante): il soggetto che effettua acquisti intracomunitari fittizi senza effettuare alcun adempimento Iva. C’è poi il «defaulter» (debitore inadempiente), ovvero il contribuente che dichiara l’Iva sugli acquisti intraUe ma non versa la relativa imposta.
A far paura al Fisco c’è anche il «conduit company » (società condotto), che compie operazioni intracomunitarie sia in acquisto sia in vendita con clienti in altri paesi membri. L’elemento che associa tutte e tre queste figure di evasori è il passaggio di società in società senza applicazione dell’Iva. Si tratta in sostanza di «sistemi» di evasione giuridicamente evoluti, che permettono all’imposta di volatilizzarsi.
L’archivio è condiviso dal Nucleo speciale entrate delle Fiamme gialle e dalla Divisione contribuenti-Settore contrasto illeciti dell’Agenzia. Gli elenchi così definiti sono messi a disposizione di uffici e nuclei «territoriali». L’analisi del dato, infatti, dovrà consentire ispezioni sul campo sempre più mirate, individuando così anche altri soggetti legati alle frodi Iva.
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