Lo zio di Saman Abbas ha indicato agli investigatori il luogo dove nei giorni scorsi è stato trovato un cadavere

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-20

Lo zio di Saman Abbas ha indicato agli investigatori il luogo dove nei giorni scorsi è stato trovato un cadavere: bisogna attendere conferma

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Secondo quanto riporta ANSA sarebbe stato Danish Hasnain, zio di Saman Abbas a indicare alle persone che stanno conducendo le indagini il luogo dove nei giorni scorsi è trovato un cadavere, vicino a dove viveva la famiglia della ragazza diciottenne scomparsa ad aprile 2021. Lo zio di Saman Abbas è stato arrestato a settembre 2021 e attualmente si in carcere a Reggio Emilia. Scortato dalla Polizia Penitenziaria, sarebbe stato lui ad accompagnare gli investigatori nei pressi del casolare dove viveva la famiglia di Abbas, a Novellara, e a indicare il punto esatto dove cercare.

Ancora non ci sono conferme sull’identificazione del cadavere trovato nel luogo indicato da Hasnain e bisognerà attendere quindi la conferma delle analisi e dell’estrazione del DNA.

Le parole di Hasnain Abbas Bhatti, portavoce della comunità pachistana di Novellara

«Continuiamo a condannare questo gesto criminale figlio di una mentalità retrograda. Vogliamo l’estradizione del padre per fare giustizia. E se il corpo dovesse essere quello di Saman, speriamo di poterle dare una degna sepoltura», ha detto Hasnain Abbas Bhatti, portavoce della comunità pachistana di Novellara. Bhatti sostiene che il mandante dell’omicidio della ragazza sia suo padre, Shabbar Abbas e riconosce la responsabilità degli altri famigliari e soprattutto della madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen. Riguardo ai matrimoni combinati, Bhatti ha detto che pur essendo frequenti nella comunità pachistana si concretizzano solo quando i due sposi sono consenzienti. Nel caso di Saman Abbas si sarebbe trattato di «nozze forzate». Anche il parroco di Novellara, don Giordano Goccini, ha voluto ricordare Saman Abbas durante la messa domenicale: «Non ci basta l’alibi della diversità culturale, nel nome della quale sarebbe stato compiuto tutto questo. Per il nostro paese è una ferita aperta».

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