Cucine da incubo: Zingaretti e la cena dell’arca di Noè

di Elio Truzzolillo

Pubblicato il 2018-09-18

La cena di Zingaretti è utile per elaborare le linee guida del nuovo PD quanto sarebbe utile ascoltare un singolo studente per costruire una scuola. Vorrei lanciare una provocazione ai nostri politici: passate qualche ora in meno ad ascoltare la gggente e passate qualche ora in più chiusi nei vostri uffici a informarvi, leggere dati, studiare dossier, ascoltare consulenti ed esperti nei vari settori

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Cominciamo dai fatti. Il presidente della regione Lazio nonché candidato alla segreteria del PD Nicola Zingaretti, ha annunciato sul suo profilo Facebook una cena in trattoria (perché i ristoranti fanno casta) per confrontarsi con la società civile. A questa cena parteciperanno un imprenditore del mezzogiorno di una piccola impresa, un operaio, un amministratore impegnato nella legalità, un membro di una associazione che opera nel sociale, un giovane professionista a capo di una start up, una studentessa, un professore di liceo, un gatto, un topo, un elefante*, non manca più nessuno solo non si vedono i due leocorni.

zingaretti cena pd

Ai più non sarà sfuggito che si tratta di una risposta mediatica all’altra cena che ha interessato il mondo del PD, cioè quella organizzata da Calenda a cui avrebbero dovuto partecipare Renzi, Gentiloni e Minniti. Nicola Zingaretti ha affermato, e pare sia riuscito a farlo senza ridere, che in questa cena chiederà ai commensali dove il PD ha sbagliato e cosa sia necessario fare per ritornare a vincere. In altre parole chiederà a persone che lui stesso ha selezionato e che non si sa per quale motivo dovrebbero rappresentare intere categorie, cosa deve fare il PD. Il livello di populismo e di vacuità di tale iniziativa ottiene un punteggio altissimo anche a volere usare come riferimento la scala Di Maio. Nel mio mondo ideale, che mi rendo conto non esiste, i politici ascoltano le persone, anzi, le parti sociali, e poi fanno delle proposte per affrontare e risolvere i problemi. Un leader politico propone una propria visione di società, un leader politico cerca di spiegare all’elettorato le iniziative che vuole intraprendere, non ferma persone a casaccio per la strada chiedendo cosa deve fare (in questo caso come abbiamo visto neanche a casaccio, ma selezionate appositamente). Io non voglio che mi si chieda se è necessario riformare il codice della navigazione, non ne ho la più pallida idea, se un politico pensa sia necessario riformarlo mi spieghi perché e come. Vorrei una politica che propone e cerca di convincere, non ipocriti che chiedono ogni 5 minuti alla gggente cosa fare, o, ancora peggio, che fingono di chiederlo. Le persone comuni possono non sapere le soluzione ai loro bisogni, possono sopravvalutare dei problemi, sottovalutarne altri, possono non avere una visione d’insieme, possono persino avere opinioni discordanti (incredibile vero?) per questo paghiamo dei politici.

Vorrei addirittura lanciare una provocazione ai nostri politici: passate qualche ora in meno ad ascoltare la gggente e passate qualche ora in più chiusi nei vostri uffici a informarvi, leggere dati, studiare dossier, ascoltare consulenti ed esperti nei vari settori, o rappresentanti di organizzazioni della società civile. Risparmierete ore di viaggio e sarete più produttivi. Se poi questo proprio non fosse possibile, mi rendo conto dell’importanza della propaganda, almeno dite che andate a spiegare le vostre idee, non ad ascoltare. Diamo quindi per scontato che quella cena sia utile per elaborare le linee guida del nuovo PD quanto sarebbe utile ascoltare un singolo studente per costruire una scuola. Ma è comunque interessante ragionare sulla composizione degli invitati. Questa, infatti, ci conferma che il populismo più bieco non sia solo patrimonio dei partiti al governo, ma sia ormai un fenomeno trasversale (loro vincono solo perché sono più bravi ad interpretarlo). Notiamo che manca un rappresentante di una grande impresa, ovvio, le grandi imprese non hanno nessun ruolo nella crescita economica e non piacciono al popolo, sono solo un cancro che mette in pericolo la gloriosa micro impresa italiana. Notiamo che manca un banchiere o un esponente della finanza, perché farebbe tanto casta. Notiamo che manca un imprenditore del nord in quanto tale, ma bisognava prendere in giro i meridionali facendogli credere che ci si sta interessando ai loro problemi. Notiamo che non ci sono i due leocorni, anzi, non c’è n’è neanche uno, ma di questo non vogliamo fare una colpa a Zingaretti. Non so voi ma io pagherei di mio per avere l’audio integrale della cena, ma credo ci si dovrà accontentare delle foto di rito e di un comunicato stampa. Al più avremo qualche dichiarazione di uno degli invitati che si dirà favorevolmente impressionato dalla grande capacità di ascolto e di Zingaretti.

*il gatto, il topo e l’elefante sono stati aggiunti dallo scrivente nel tentativo di fare bieca ironia

Leggi sull’argomento: La valanga dei renziani su Zingaretti che osa parlare di Macron

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