Zelensky è disposto a discutere con Putin della Crimea

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-06

Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, ha dichiarato che Zelensky è “pronto a discutere con Putin” delle questioni legate alle regioni separatiste del Donbass e della Crimea

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La priorità di Kyiv è finire la guerra e far ritirare i russi almeno alla situazione precedente all’invasione del 24 febbraio. A spiegarlo è Andriy Yermak, capo dell’ufficio della presidenza ucraina, secondo il quale lo status della Crimea occupata e delle repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk potrebbe essere discusso direttamente dai presidenti ucraino Volodymyr Zelensky e russo Vladimir Putin. “L’Ucraina è disposta ad accettare un accordo di pace con la Russia se le forze di Mosca si ritirassero sulle posizioni del 23 febbraio”, ha detto lo stesso Zelensky parlando con Chatham House, think tank britannico con sede a Londra.

Zelensky è disposto a discutere con Putin della Crimea

Questo vuol dire che le velleità di Kyiv sul territorio ormai occupato e controllato dal Cremlino dal 2014 sono totalmente in discussione. “Oggi l’obiettivo prioritario è finire la guerra e far ritirare le truppe russe almeno ai confini del 23 febbraio. Cadlr (Luhansk e Donetsk, ndr) e Crimea sono due questioni impegnative, che devono essere discusse dai due presidenti. Il presidente dell’Ucraina è pronto a farlo”, ha aggiunto Yermak in un’intervista all’emittente Rbc-Ukraine, rilanciata da Ukrinform. A una specifica domanda sulle condizioni minime per un accordo di pace con la Russia, Zelensky ha risposto: “Sono stato eletto dal popolo ucraino presidente dell’Ucraina, non presidente della mini Ucraina. Le truppe russe devono ritirarsi in modo che l’Ucraina possa reclamare tutti i territori suoi prima dell’invasione russa”.

Le aspirazioni della Russia sulla penisola

“Da parte nostra – ha concluso –  non tutti i ponti diplomatici sono stati bruciati”, evitando di avanzare richieste anche sulla parte del Donbass, fra Donetsk e Lugansk, sottratta al controllo di Kyiv dal 2014. Il Cremlino ha sempre chiesto il definitivo riconoscimento del cambio di status della penisola della Crimea, che si affaccia tra il Mar d’Azov e il Mar Nero, dove vive una popolazione in maggioranza russofona e dove la Russia ha la più importante base navale per l’appunto del Mar Nero.

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