Zakia Khudadadi, la prima donna afghana alle Paralimpiadi, non potrà partecipare

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-17

Dopo cinque anni di attesa le Paraolimpiadi rimarranno un sogno per la delegazione azzurra, la guerra distrugge tutto: in Afghanistan ha cominciato con i sogni di due grandi atleti

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In questi giorni in cui gli aggiornamenti sulla più grande crisi umanitaria, politica e sociale di questo millennio si susseguono, ci sono delle storie che non occupano le prime pagine ma fanno comunque male: alle prossime Paraolimpiadi, per esempio, l’Afghanistan non ci sarà. La delegazione composta dal lanciatore del disco Hossain Rasouli e dalla lottatrice di taekwondo Zakia Khudadadi non partirà da Kabul.

Una notizia che dopo il Covid dell’anno scorso, cancella definitivamente i sogni olimpici di questi ragazzi. Come per tutti gli atleti il percorso di qualificazione ai giochi olimpici è stressante e fisicamente provante, ora per i due i sogni si infrangono al cospetto di una nuova guerra che ha colpito il paese.

Zakia Khudadadi, la prima donna afghana alle Paralimpiadi, non potrà partecipare

Non lasciate che i talebani mi tolgano i diritti fondamentali – le parole utilizzate nell’incipit dell’accorata supplica di Zakia Khudadadi, atleta 23enne –. Ho ancora fiducia, vi prego: aiutatemi a partecipare. È il mio sogno, ho lottato 5 anni per arrivarci”. Dopo aver letto il disperato grido d’aiuto di Zakia, il capomissione Arian Sadiqi ai microfoni di Al Jazeera ha aggiunto: “È terrorizzata dall’uscire di casa. Il nostro appello è rivolto a qualunque Paese possa essere in grado di aiutare i nostri due atleti e i loro allenatori ad arrivare a Tokyo per le Paraolimpiadi”.

La ragazza era stata nel 2016 la prima afgana a partecipare al campionato di Para-Taekwondo tenutosi in Egitto ed era adesso destinata a diventare la prima donna del suo paese a partecipare alle Paraolimpiadi. Ora la guerra potrebbe cominciare il suo lento lavoro di erosione di tutto quello che c’è attorno.

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