Le discutibili giustificazioni della giornalista russa che voleva un “missile su Torino”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-16

La giornalista russa Yuliya Vityazeva prova a spiegare la sua uscita nella quale invocava un “missile su Torino” durante l’Eurovision Song Contest e si lamenta della strumentalizzazione dei media occidentali

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Non una provocazione diretta, ma un’iperbole in risposta a un titolo provocatorio: così la giornalista russa Yuliya Vityazeva ha cercato di giustificare la sua uscita su Telegram nella quale invocava un “missile su Torino” durante l’Eurovision Song Contest. La donna, spesso ospite di diversi talk show italiani come Dimartedì e Diritto e Rovescio ha parlato di manipolazione delle sue parole da parte dei media occidentali. Nella sua versione della storia, infatti, si stava semplicemente riferendo a un articolo del quotidiano tedesco Bild titolato: “Putin vuole hackerare l’Eurovision”. Commentando questo articolo, aveva scritto: “No, nella situazione attuale, l’Eurovision Song Contest dovrebbe solo saltare in aria. Razzo ‘Satana’. Un’idea per il futuro della Bild”.

Le discutibili giustificazioni della giornalista russa che voleva un “missile su Torino”

Parole violente alle quali quindi sarebbe stato sottratto il contesto ma che comunque restano fuori luogo: per costruire un’iperbole bisognerebbe ipotizzare fatti irreali, ma viste le recenti ostentazioni di forza (anche nucleare) da parte della Russia oltre che all’incalcolabile numero di missili caduti sull’Ucraina dall’inizio della guerra, un bombardamento di Torino non appare, oggi, un atto del tutto impossibile in caso di escalation del conflitto. Vityazeva ha ricostruito la vicenda su Telegram: “Come nascono le leggende. Graficamente. Nel momento in cui ho fatto una battuta in risposta alle allusioni della Bild che Putin vuole personalmente hackerare il sistema di voto all’Eurovision Song Contest, sono stata accusata di voler far saltare in aria Torino con un missile ‘Satana’. È su tale distorsione che tutta la propaganda occidentale si sta costruendo”.

Il (fallito) attacco hacker russo all’Eurovision Song Contest

Tra le reazioni di Mosca all’evento, dalla quale i cantanti russi sono stati esclusi preventivamente, c’era stato anche un annuncio da parte di un collettivo hacker pro-Cremlino di agire sulla trasmissione broadcast della gara e impedirne la diffusione, non andato a buon fine per l’intervento della Polizia postale italiana, che però ha poi subìto per ripicca un attacco al proprio sito istituzionale dagli stessi collettivi di cyber-criminali che avevano provato a boicottare l’evento.

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