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Zelensky chiede un processo “sul modello di Norimberga” per Putin

neXtQuotidiano 05/04/2022

Parlando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto per Vladimir Putin un processo per crimini di guerra

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Un processo “sul modello di quello di Norimberga”, l’espulsione dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’invito all’Occidente affinché metta in pratica un embargo petrolifero: sono i tre punti cardine contro la Russia del discorso pronunciato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. “I generali russi che danno gli ordini devono essere portati davanti alla giustizia e processati immediatamente per crimini di guerra in Ucraina”, ha spiegato il titolare del governo di Kyiv. “La Russia vuole trasformare l’Ucraina in una terra di schiavi silenziosi – ha aggiunto – mentre centinaia di migliaia di cittadini sono stati deportati e centinaia di bambini sono stati rapiti e portati in Russia”.

Zelensky chiede un processo “sul modello di Norimberga” per Putin

I fatti di Bucha, che Zelensky ha definito un “massacro” sul quale ha intenzione di “portare avanti un’indagine trasparente per raggiungere una verità piena e punire i responsabili”, hanno alzato il tono dei discorsi dei leader politici, con il presidente americano Joe Biden che ha chiesto per Putin un “processo per crimini di guerra”. Da Kyiv la condanna dell’Onu per non aver espulso la Russia: “Doveva garantire la sicurezza, ma in questo momento che ruolo sta avendo? Dove sono queste garanzie da parte delle Nazioni Unite? È ovvio che le istituzioni chiave del mondo che devono portare la pace in questo momento non stanno funzionando in maniera efficace. Ha a che fare con uno Stato che sta trasformando il potere di veto in Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel diritto di uccidere”.

Il capo dell’ufficio della presidenza Andiy Yermak ha poi commenta il nuovo pacchetto di sanzioni varato dall’Unione europea, che prevede la sospensione delle transazioni con quattro banche russe, il blocco dell’import di carbone e lo stop all’export da Mosca per un valore complessivo di 10 miliardi: “Sfortunatamente, l’embargo petrolifero non è stato ancora raggiunto. Continueremo a lavorare per convincere i nostri partner dell’embargo petrolifero”.

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