“Sfigate nemiche degli Alpini”, l’assurdo editoriale di Vittorio Feltri contro le donne che hanno denunciato le molestie a Rimini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-12

Il fondatore di Libero insulta le donne che hanno denunciato quanto accaduto nel corso del raduno sulla costiera romagnola

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Ci sono video che lo testimoniano, donne che hanno deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto e precedenti “storici” in altre occasioni analoghe. Ma, ancora una volta, Vittorio Feltri riesce a etichettare come “goliardata” gli atteggiamenti tenuti da alcuni Alpini in occasione del raduno di Rimini. Molestie verbali e fisiche contro le donne, in strada e in alcuni locali. Ma per il fondatore di Libero, chi ha denunciato tutto ciò fa parte della schiera del “femminismo beota” e delle “sfigate nemiche” delle Penne Nere.

Vittorio Feltri insulta donne vittime delle molestie degli Alpini a Rimini

Già nella giornata di ieri, mercoledì 11 maggio, Libero quotidiano aveva deciso di aprire la propria edizione cartacea con una versione tutta sua dei fatti di Rimini: “La sinistra moleste gli Alpini. Agguato alle Penne Nere”. E oggi è arrivato il bis con l’editoriale a firma Vittorio Feltri, di cui riportiamo alcuni passaggi:

“Recentemente a Bergamo, appena scoppiata la pandemia, essi costruirono in dieci giorni un ospedale d’emergenza che salvò parecchie vite. Mi risulta che (nessuno) pochi li ringraziarono delle loro opere, in compenso adesso le tardo femministe da strapazzo li insultano e li spacciano per molestatori seriali, mentre sono persone sempre pronte ad aiutare chi è in difficoltà”.

Il racconto di Vittorio Feltri, poi, si sposta su esperienze personali vissute anni fa. Episodi di nonnismo in caserma, quando prestava servizio militare, di cui ha solo buoni ricordi. Perché per lui è tutto goliardia, quando accadono episodi simili. E invece adesso

“Se un alpino rivolge a una fanciulla una frase cafona, per esempio riferendosi alla gnocca, questi viene denunciato non alla magistratura, bensì sui giornali. Evidentemente il femminismo beota ha toccato il fondo”.

Finisce qui? Assolutamente no. Perché se l’attacco alle donne sembrava aver già toccato il fondo, la chiusura dell’editoriale riesce a peggiorare la situazione. Cita un suo amico che si rivolse a una donna, in un locale, dicendole “bella f*ga”. Lei rispose “villano” e lui ribadì il concetto. Alla fine lei, secondo il racconto del fondatore di Libero, scoppiò una fragorosa risata. E questo episodio viene paragonato ai casi di Rimini (mentre si stanno moltiplicando le denunce alle forze dell’ordione) così:

“Era più evoluta delle sfigate nemiche odierne degli alpini”.

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