La vera storia dei vigili che fanno sesso in auto nasconde una vendetta?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-11-24

La vigilessa coinvolta nella vicenda dell’audio in cui fa sesso con un collega nell’auto di servizio ha recentemente presentato una denuncia per violenza sessuale. E qualche anno fa era stata vittima di abusi da parte di un altro vigile. Se la storia dell’audio risale ad agosto come mai è venuta fuori solo ora? E la registrazione di quanto accaduto non sarebbe accidentale

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La vigilessa coinvolta nella vicenda dell’audio in cui fa sesso con un collega nell’auto di servizio a Roma ha recentemente presentato una denuncia per violenza sessuale. E qualche anno fa era stata vittima di abusi da parte di un altro video. Se la storia dell’audio risale ad agosto come mai è venuta fuori solo ora?

La vera storia dei vigili che fanno sesso in auto nasconde una vendetta?

Ieri la storia dei due vigili che fanno sesso nell’auto di servizio lasciando l’autoradio accesa ha fatto il giro dell’internet: la vicenda è stata raccontata da Leggo e ha sollevato un polverone tale che il Comando della polizia locale di Roma ha diffuso una nota in cui spiega che sono in corso delle indagini per chiarire cosa è successo: “In merito ad articoli di stampa usciti in queste ore che riportano notizie riguardanti due agenti che avrebbero consumato un rapporto sessuale in un autoveicolo di servizio, il Comando Generale della Polizia Locale sottolinea che sull’accaduto, non riconducibile agli ultimi giorni, sono state svolte e sono tuttora in corso indagini per stabilire la veridicità dei fatti”. Ma perché se l’audio risale ad agosto è venuto fuori solo ora? Si potrebbe trattare di una vendetta. La vigilessa coinvolta nei fatti ha recentemente presentato una denuncia per violenza sessuale, di cui era stata vittima anche anni fa da parte di un altro vigile. Si tratta solo di un caso? Racconta Repubblica Roma:

Innanzitutto, la centrale operativa, in servizio 24 ore su 24, non ha registrato né ascoltato quell’audio: due copie dei file sono stati recapitate in via della Consolazione ma nessuno dei colleghi in turno quella notte ha sentito nulla. Per di più alcuni vigili difendono i colleghi. La donna, quarantenne divorziata è parte offesa in un procedimento per violenza sessuale da parte di un altro vigile risalente a qualche anno fa. E proprio nei giorni scorsi avrebbe presentato un’altra denuncia. E lui, il presunto amante più grande, sarebbe invece un sindacalista. Insomma, tra i caschi bianchi c’è chi sospetta che qualcuno la voglia far pagare ai due o almeno ad uno di loro. «Non sarà un caso – dicono – che questa storia, ormai di qualche mese fa, esca proprio nei giorni in cui la collega ha denunciato un altro episodio di violenza». Intanto sul caso, indaga il comando generale del Corpo con l’aiuto del dipartimento del Personale. I due protagonisti del file audio sono già stati sentiti, ma le indagini sono ancora in corso per accertare responsabilità ed eventuali sanzioni.

Il Corriere Roma spiega che i servizi fuori dai campi nomadi, come da circolare, dovrebbero essere effettuati in tre. C’era una terza persona nell’auto? E che responsabilità ha? Inoltre la storia dell’autoradio lasciato aperto per sbaglio, il particolare grottesco che ha fatto ridere tutti, non regge. Ci vuole un codice per attivarlo, è difficile che possa essere successo per una distrazione:

La registrazione di quanto accaduto nell’abitacolo non sarebbe accidentale -un microfono attivato per sbaglio, ad esempio, come ipotizzato in un primo momento – ma frutto di un gesto volontario, in quanto l’apparecchio si accende in quella modalità soltanto dopo aver digitato un codice. Tutto è cominciato invece con un paio di segnalazioni – sulle quali c’è il massimo riserbo da parte di chi indaga, tanto che non si esclude che non siano arrivate dall’interno del Corpo -accompagnate dal file audio e da una descrizione scritta del suo contenuto, anche perché ascoltando solo le voci dei protagonisti sarebbe stato difficile riconoscerli. In realtà almeno fino a questo momento non c’è ancora la conferma ufficiale che l’incontro hot sia avvenuto sull’autopattuglia e le dichiarazioni dei due agenti, entrambi con famiglia, sono top secret. Per ora non sarebbero emersireati, ma non si esclude che anche la procura venga interessata dalla vicenda. Insomma un vero e proprio giallo, che apre una serie di scenari che da imbarazzanti diventano ora anche inquietanti, con l’ombra di una vendetta, forse anche personale, che si allunga su tutta la vicenda

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