Il Vaticano all’attacco del ddl Zan: “Modificatelo, viola il Concordato”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-22

Per la prima volta il Vaticano, tramite il monsignor Paul Richard Gallagher, chiede all’Italia di intervenire su una legge, il DDL Zan, in nome del Concordato. E l’ingerenza della Santa Sede porta in tanti a chiedersi se non sia il momento di rivedere gli accordi tra Italia e Vaticano

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Per la prima volta il Vaticano, tramite il monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, chiede all’Italia di intervenire su una legge. Si tratta del DDL Zan e la nota verbale che è stata inviata all’ambasciata italiana lo scorso 17 giugno rappresenta più di una semplice moral suasion.

Il Vaticano all’attacco del ddl Zan: “Modificatelo, viola il Concordato”

Cosa è una nota verbale? Il Vaticano ha attivato i canali diplomatici con l’Italia tramite quella che il Corriere definisce una “comunicazione formale preparata in terza persona e non firmata”. Di cosa parla la comunicazione del monsignor Paul Richard Gallagher? Il Vaticano chiede di modificare il DDL Zan perché viola il Concordato tra Santa Sede e Stato italiano: “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”. Nei commi citati viene  sancito che”La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica”. Il comma 3 invece garantisce “ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Cosa viene contestato quindi? Ad esempio il fatto che le scuole private cattoliche non siano esentate, secondo quanto prescrive l’articolo 7 del disegno di legge, dal dover organizzare attività riguardo alla Giornata
nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia. Più in generale il Vaticano teme che il disegno di legge possa limitare la libertà di aggregazione e di pensiero dei cattolici secondo la scuola di pensiero che vede nel DDL Zan una legge liberticida. Più volte vi abbiamo spiegato che non è così: il Dddl Zan non tocca neanche di striscio il campo delle libertà d’espressione e di pensiero. “Non è una legge che punisce l’ignoranza”, come riassume l’avvocato Alessandro Simeone. Chi è contrario al matrimonio omosessuale e alle adozioni gay, potrà continuare a dirlo. Ciò che non potrà fare è istigare alla violenza o commettere personalmente atti violenti, né creare associazioni che incitino alla discriminazione nei confronti di persone LGBTQ+, esattamente come già oggi non è possibile creare associazioni discriminatorie nei confronti di ebrei, neri o cattolici. Anzi, nel passaggio alla Camera, è state anche introdotta una vera e propria “clausola salva-idee” per scongiurare qualunque (ancorché inesistente) rischio liberticida.

La prima risposta alla nota verbale del segretario per i rapporti con gli Stati della Santa Sede, monsignor Paul Richard Gallagher arriva dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta che in un’intervista a “Radio Anch’io” su Radio Raiuno ha dichiarato: “Noi siamo sempre stati favorevoli a norme molto forti contro l’omotransfobia. Rimaniamo favorevoli a queste norme e al ddl Zan ma siamo sempre stati aperti al confronto in Parlamento. Quindi guarderemo con la massima attenzione e con spirito di apertura ai nodi giuridici” del provvedimento “pur mantenendo il favore sull’impianto della legge. Si tratta di norme di civiltà”.

Cosa ne pensano gli italiani del Concordato

Sono bastate le poche parole relative alla notizia sul Vaticano che rispolvera il Concordato per ostacolare la nascita del DDL Zan per far tornare d’attualità, in negativo, l’accordo di Villa Madama, ovvvero l’accordo politico stipulato tra la Città del Vaticano e la Repubblica Italiana nel 1984 in sostituzione del Concordato del 1929. Sui social si sono scatenati rivendicando l’indipendenza e la laicità dell’Italia:

E in tanti si chiedono se invece non sia meglio concentrarsi su altre questioni. Il problema della pedofilia ad esempio. O quella sciocchezzuola di miliardi di Imu non pagati:

L’effetto ottenuto è palese: sono in tanti a chiedere una revisione degli accordi dopo l’ingerenza della Santa Sede.

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