“Quando citofonava sentivo le sue mani intorno al collo”, le accuse dell’ex compagna a Enrico Varriale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-24

L’ex compagna di Enrico Varriale, che ha denunciato il giornalista di Rai Sport per aver subito violenze domestiche, in un’intervista a Repubblica ricostruisce l’angoscia dei giorni dopo essersi fatta avanti

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Ci sono voluti quasi due mesi prima che nei confronti di Enrico Varriale venisse emesso un divieto di avvicinamento. La sua presunta vittima lo ha denunciato il 9 agosto, e il provvedimento è arrivato a fine settembre. “Lui continuava a cercarmi, ho ricevuto più di cento tra messaggi e chiamate, e mi citofonava”, ha raccontato la donna in un’intervista apparsa questa mattina su Repubblica. “Ogni giorno era una tortura – aggiunge – ho perso 5 chili, sbirciavo dalle tende e mi sentivo spiata. Ha provato a chiamarmi fino al giorno stesso del provvedimento. Mi era stata assicurata protezione, ma ero sola, con il rischio di cedere alle richieste di incontro. Ho ricominciato a dormire solo due giorni dopo”. L’ex compagna del giornalista televisivo, volto noto di Rai Sport, ha raccontato l’angoscia di quei momenti dopo aver deciso di farsi avanti: “Ogni volta che suonava il citofono tornavo al momento dell’aggressione, sentivo le sue mani stringersi intorno al mio collo, il pollice sulla mia gola”. Ha deciso di denunciarlo quando i segni sul corpo sono stati evidenti: “Mi hanno consigliato di andare in ospedale ed è partita la procedura. Mi ha contattata un ispettore di polizia molto preparato e mi ha elencato le opzioni. La sera stessa Enrico mi ha citofonato insistentemente”.

Per il giornalista la Procura di Roma ha chiesto il giudizio immediato visto che le prove nei suoi confronti sarebbero “schiaccianti”. I referti medici ospedalieri allegati alla denuncia della sua ex compagna sarebbero inequivocabili e quindi Varriale rischia il processo senza passare per l’udienza preliminare.

Il caso era esploso lo scorso 30 settembre, giorno della notifica del divieto di avvicinamento “a meno di 300 metri dai luoghi frequentati dalla persona offesa”. Il volto Rai aveva negato ogni addebito: “Non ho mai stalkerizzato nessuno e chi afferma questo ne risponderà in tutte le sedi. È una dolorosa vicenda personale che avrei preferito rimanesse tale. Purtroppo però mi sono state rivolte, e rese pubbliche, accuse del tutto false. Sono sicuro che riuscirò a dimostrare la loro infondatezza facilmente e in tempi brevi”. Nel frattempo, però, la vicenda si è arricchita di dettagli che hanno aggravato la sua posizione.

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