Attualità
“Ti faccio perdere il lavoro”, i messaggi inviati da Enrico Varriale all’ex compagna negli atti dell’accusa
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-12-02
Le chat Whatsapp sono state inserite all’interno dell’ordinanza emessa dal gip che ha disposto il divieto di avvicinamento. E, nel processo, il giornalista dovrà rispondere non solo dell’accusa di percosse, ma anche di quella per stalking
Prima l’aggressione, poi i messaggi Whatsapp con intimidazioni. Non solo insulti, ma anche la minaccia di sfruttare le sue conoscenze per farle perdere il lavoro. È questo il quadro che emerge dall’ordinanza emessa dal gip Monica Ciancio nei confronti di Enrico Varriale. Il giornalista della Rai sarà rinviato a giudizio – con processo immediato – dopo la denuncia della sua ex compagna. Percosse, stalking e minacce: questo il quadro che i giudici si troveranno davanti, partendo da quel dispositivo emesso a giugno che impedisce all’ex vicedirettore di RaiSport di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna.
Varriale, i messaggi choc inviati alla sua ex compagna dopo l’aggressione
Nell’ordinanza del gip, si fanno espliciti riferimenti ai messaggi inviati da Enrico Varriale alla sua (ormai) ex compagna. Come riporta il quotidiano La Repubblica, le chat Whatsapp fanno riferimento alle due settimane successive all’aggressione (avvenuta all’inizio di agosto) denunciata dalla donna:
Con un messaggio WhatsApp la minacciava di farle perdere la collaborazione con il giornale Milano Finanza, sfruttando la sua rete di influenze. Aveva mandato dei messaggi con cui le prospettava di essere intenzionato a sfruttare il suo ascendente per incidere negativamente sui rapporti di collaborazione con il giornale.
La denuncia era stata già presentata e il gip della capitale, pochi giorni dopo, ha emesso la sua ordinanza con il dispositivo di divieto di avvicinamento. Ma nel frattempo le operazioni di stalking di Varriale – sempre secondo le accuse, da cui dovrà difendersi al processo – non si erano fermate. In un sms inviato nella notte tra il 6 e il 7 agosto, dopo aver ripetutamente citofonato all’abitazione della donna senza ottenere risposta, il giornalista le ha scritto:
“Sei una delle donne peggiori che io abbia mai conosciuto. Una vera tro*a, ma tro*a proprio nell’anima”.
E sono questi i motivi che hanno portato al divieto di avvicinamento. Perché nelle carte del gip, finite anche sul tavolo del pubblico ministero che ha chiesto il processo immediato – anche grazie al “Bollino rosso” – ci sono i racconti dell’ex compagna di Varriale che ha spiegato come, in più di un’occasione, il giornalista si sia presentato sotto la sua abitazione, appostandosi per diverse ore in automobile.