L’assessore di centrodestra a Forlì che dà il patrocinio alla Festa delle famiglie Arcobaleno e fa arrabbiare Fratelli d’Italia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-17

Fratelli d’Italia ha chiesto addirittura le sue dimissioni, ma lui tira dritto: “Darei di nuovo il patrocinio”. E poi spiega la differenza tra il fare politica di propaganda e il fare politica al servizio dei cittadini

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Ha concesso il patrocinio alla Festa delle famiglie Arcobaleno dal suo ufficio di assessore, in una giunta di centrodestra, del Comune di Forlì. Questa decisione ha mandato in tilt Fratelli d’Italia e la Lega che hanno protestato contro un uomo che amministra la città, con le sue deleghe per quel che riguarda Cultura e Università, su decisione della stessa maggioranza. In particolare, il partito di Giorgia Meloni è arrivato a chiedere le sue dimissioni. Ma Valerio Melandri non solo non ha intenzione di fare alcun passo indietro, ma si dice pronto a ridare quello stesso patrocinio.

Valerio Melandri, l’assessore di Forlì che fa arrabbiare il centrodestra

La polemica è divampata negli scorsi giorni all’interno della giunta comunale di Forlì, dove Valerio Melandri ricopre il ruolo di Assessore alla Cultura e all’Università. La pietra dello “scandalo”, secondo il centrodestra (di cui fa parte, pur avendo una storia politica figlia di un padre senatore nella Democrazia Cristiana), è proprio quel patrocinio concesso alle Famiglie Arcobaleno e alla loro festa nella cittadina romagnola. Ma lui rivendica la sua scelta e la sua libertà di azione, come spiegato al quotidiano la Repubblica:

“Io sono cattolico, centrista, liberale. Anche io preferisco la famiglia tradizionale, ma rispetto le famiglie Arcobaleno. Qui si parlava di un evento che avrebbe portato mille persone a Forlì. Ho ritenuto che fosse dignitoso e decoroso dare a questa manifestazione il patrocinio dell’assessorato alla Cultura”.

Ma questo ha provocato un pandemonio nel centrodestra. In particolare in Fratelli d’Italia che ha chiesto le sue dimissioni. L’Assessore, però, non intende cedere alle pressioni e lascerà quel suo incarico solo se glielo chiederà il sindaco di Forlì, Gian Luca Zattini. Poi quel messaggio che dovrebbe essere alla base della politica (e non della propaganda):

“La differenza tra il minculpop e l’assessorato alla cultura è che un assessore deve aiutare i cittadini a sviluppare il senso critico per decidere cosa pensare. Il minculpop invece diceva cosa bisognava pensare. C’è una bella differenza: io non dico alle persone cosa è giusto e cosa è sbagliato, dò loro gli strumenti per farsi una loro idea”.

Questo è il ruolo delle Cultura, che deve unire e non dividere. Deve fornire a tutti gli strumenti per costruirsi un’idea e non imporre a tutti un unico pensiero da seguire pedissequamente come le istruzioni per montare un mobile. E questa è la differenza tra il fare politica e il fare propaganda a fini elettorali.

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